L'AQUILA - "Siamo il secondo Paese più anziano al mondo e se non si cambia passo sulla prevenzione, il Servizio Sanitario Nazionale è destinato al collasso. In Abruzzo questa deriva è già realtà, con una situazione particolarmente grave a causa delle scelte politiche della destra al governo regionale, che da anni depotenzia le strutture ospedaliere pubbliche e i presidi territoriali, a vantaggio di un'espansione sempre più spinta del privato. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: la sanità pubblica abruzzese è allo stremo, tra liste d’attesa interminabili, carenza di farmaci, mancanza cronica di medici, infermieri e personale sanitario". "Il monitoraggio LEA 2023 del Ministero della Salute fotografa un sistema in crisi: l’Abruzzo è una delle pochissime regioni a non raggiungere la sufficienza nei Livelli Essenziali di Assistenza, con performance gravemente insufficienti proprio nell’area della prevenzione collettiva e della sanità pubblica. Dopo la pandemia, mentre altre regioni hanno recuperato la quasi totalità degli screening oncologici sospesi, la nostra regione si è fermata a un misero 64%, uno dei risultati peggiori del Paese. E mentre il sistema sanitario regionale crolla, il Presidente Marsilio preferisce occuparsi di passerelle e propaganda, arrivando a congratularsi con la squadra del Napoli per la vittoria dello scudetto e invitandola a venire in Abruzzo a spese dei contribuenti, anziché tagliare queste spese superflue e investire ogni risorsa disponibile nella sanità pubblica e nella prevenzione".
"È l’ennesimo segnale di una visione miope, che ignora i reali bisogni dei cittadini. La prevenzione, in Abruzzo, è stata completamente abbandonata. La rete di medicina territoriale è stata smantellata, i distretti sanitari sono al collasso e i cittadini sono sempre più spesso costretti a rinunciare alle cure o a rivolgersi al privato, se possono permetterselo. L’accesso alla salute sta diventando un privilegio, non un diritto. Gravissima è anche la situazione relativa alla prevenzione oncologica. È noto il mio impegno personale e politico su questo tema, perché parliamo di un ambito in cui la diagnosi precoce fa la differenza tra la vita e la morte".
"Eppure, nonostante l’approvazione all’unanimità, nel 2023, di una legge regionale per il potenziamento degli screening e della consulenza genetica oncologica a mia prima firma, ad oggi quella norma non è mai stata attuata. Manca la copertura economica, non c’è stato alcun avvio operativo, e siamo ancora fermi al punto di partenza. Questo immobilismo è inaccettabile. Non solo: in Abruzzo manca ancora un codice di esenzione per i test genetici BRCA1 e BRCA2, fondamentali per individuare soggetti a rischio di sviluppare tumori al seno e alle ovaie. Regioni come Lazio, Emilia-Romagna, Toscana e Puglia hanno già introdotto il codice D99 per garantire l’esenzione dal ticket. In Abruzzo, invece, chi è a rischio deve pagare di tasca propria un esame che altrove è garantito dal servizio sanitario. È un’ingiustizia che colpisce soprattutto le donne e le famiglie più fragili, e che dimostra quanto la prevenzione sia ancora considerata un optional dalla Giunta Marsilio. A livello nazionale, intanto, il quadro non è migliore. La sanità pubblica è vittima di un definanziamento strutturale, e la prevenzione resta marginale nonostante i proclami. Lo abbiamo visto con la bocciatura in Parlamento degli emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle per estendere gli screening salvavita e garantire l’esenzione per i test genetici. Tutto questo accade mentre le Regioni si indebitano per finanziare il privato, e i cittadini aspettano mesi per una visita specialistica o un esame diagnostico".
"Siamo di fronte a una regressione sanitaria che può essere fermata solo con una visione politica chiara: potenziare il sistema pubblico, rilanciare la medicina territoriale, attuare con serietà e tempestività le leggi già approvate, e mettere la prevenzione al centro dell’agenda politica. Continuare a ragionare solo in termini di bilancio è una scelta miope. La prevenzione non è una spesa, è un investimento sulla salute, sulla sostenibilità del sistema sanitario, e sulla dignità delle persone. Il Movimento 5 Stelle continuerà a battersi con forza su questi temi, dentro e fuori le istituzioni. È tempo di scegliere: o si sta con i cittadini e con il diritto alla salute, o si continua a smantellare la sanità pubblica per fare spazio al profitto privato. Noi abbiamo scelto, e non faremo un passo indietro".
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