Tanto lavoro è stato svolto, e viene svolto continuamente, dal Parco e dalle Associazioni Salviamo l’Orso e Rewilding Apennines, col censimento e la messa in sicurezza di decine di situazioni analoghe, soprattutto dopo il tragico evento della Serralunga del 2018.
Difficile testimoniare lo stato d’animo di ognuno di noi per questa perdita. Non si tratta di dispiacere ma di un dolore profondo che scatena mille domande.
L’evento nefasto ancora una volta ci ricorda quanto complessa e delicata è la sfida della conservazione, di cui ci facciamo carico, lavorando però all’interno di un quadro normativo che ci dà la responsabilità della tutela senza darci i mezzi giuridici adeguati ad affrontare tutte le situazioni, tenuto conto che ci sono anche altre Istituzioni che hanno la titolarità degli interventi, sia all’interno, sia nei territori contermini al Parco.
Il Presidente del Parco - Giovanni Cannata - rappresenta che avere la responsabilità significa anche poter agire senza se e senza ma per la conservazione degli habitat e della fauna, in un quadro organico coordinato con le altre Istituzioni, il Ministero dell’Ambiente, le Regioni, le altre aree protette e i Comuni che sono impegnati sullo stesso fronte. Essendo l’orso bruno marsicano una specie a rischio d’estinzione, questo dovrebbe generare in ogni Istituzione coinvolta un senso di forte priorità sulle azioni da fare e sulle risorse da investire. Ad oggi, purtroppo, questo non è così scontato.
Il Parco, si impegna a fornire aggiornamenti tempestivi non appena saranno disponibili i risultati e a tornare su questa drammatica vicenda".
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