"Riflettiamo sui fatti, le tasse sono aumentate, a pagare sono i cittadini: non paga chi ha governato male un comparto così delicato, né i manager che hanno prodotto i debiti della sanità – spiega Di Marco - . L'Abruzzo pagherà anche il risarcimento per l'ingiusta rimozione dei manager precedenti, fatta da voi per liberare poltrone da destinare agli amici, anche se la legge non lo consente. Uno di questi è Armando Mancini, stimato neurologo e tecnico competente ed efficace, rimosso dalla Asl di Pescara ingiustamente, come confermano i pronunciamenti di tutti i gradi di giudizio a cui si è rivolto, Cassazione compresa. Altri fatti, stavolta numerici, raccontano che con il governo di centrosinistra l'azione di risanamento della sanità è stata concreta ed efficace, concludendosi con l'uscita dal commissariamento. Durante i suoi sei anni, la situazione è completamente all'opposto: debiti, mobilità passiva, liste d'attesa, rinuncia alla cura, paesi senza medico. Questa è la storia raccontata anche dai tavoli di un Ministero che è in mano al Suo partito.
Chiudo dicendo che vi abbiamo visto con la faccia contrita far passare la stangata ieri in Consiglio regionale, ma non era lei che a dicembre 2023 proclamava: "Abbiamo estinto tutti i debiti che avevamo ereditato. È stato un percorso di risanamento e di rimessa in carreggiata dei conti pubblici, molto importante. Tra questi segnalo quelli della sanità, che sono la parte più importante del bilancio regionale, che abbiamo chiuso in questi anni sempre in pareggio utilizzando il Fondo Sanitario Nazionale, a differenza di altre regioni che hanno dovuto incrementare l'IRPEF per far quadrare i conti e i bilanci delle ASL. Questo in Abruzzo non è accaduto, è un indice di buona amministrazione".
Mi chiedo, invece, che teppa sia chi invece si è sconfessato e ha deciso di tassarli per colmare il buco che ha prodotto in soli sei anni, perché ha fallito nella governance della sanità".
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