L'AQUILA - "PIOVONO AVVISI DI PAGAMENTO NELLA PROVINCIA DI L'AQUILA. 18 novembre 2022 .Il ticket sanitario, introdotto in Italia fin dal 1982, rappresenta il modo, individuato dalla legge, con cui gli assistiti contribuiscono o “partecipano” al costo delle prestazioni sanitarie di cui usufruiscono. Pertanto, è giusto che chi non ha diritto per legge all’esenzione paghi il dovuto.Tanto premesso, l’Agenzia Entrate Riscossione sta recapitando in questi giorni migliaia di avvisi di pagamento per recupero ticket non pagati a decorrere dal 2013.Più precisamente, in questa prima fase, si tratta di ticket non versati in seguito alla fruizione del Pronto Soccorso, servizio refertato in uscita con “codice bianco”, codice che viene attribuito alle prestazioni sanitarie che non sono riconosciute come "urgenti" dal medico. Sorvolando sul merito, se cioè è giusto pagare un ticket quando, stando molto male, ci si precipita al Pronto Soccorso anche se poi fortunatamente ti viene rilasciato il referto con codice bianco, ci si vuole soffermare sulla procedura per la riscossione di queste somme. La prima cosa da osservare è che questi avvisi riguardano utenti risultati al controllo non esenti a causa del reddito e che a suo tempo non avrebbero pagato il ticket; senza però escludere dagli avvisi, gli esenti ad altro titolo. La cosa però più grave è che negli avvisi, che possono definirsi bonari, è indicato che per informazioni ci si può rivolgere all’ente creditore. Allora ci si chiede come sia stato possibile che la ASL, prima di dare il via ad una procedura così massiva, non abbia comunicato ad Agenzia entrate riscossione, i recapiti ai quali i contribuenti potevano fare riferimento per informazioni nel merito della vicenda?
Ed è così che in questi giorni gli utenti fanno il seguente giro a tappe:
1.Prima tappa – Ci si reca agli uffici territoriali dell’Agenzia delle entrate dove viene spiegato che l’invito è stato inviato da Agenzia entrate riscossione.
2.Seconda tappa - Ci si reca ad Agenzia entrate riscossione che non può che limitarsi a dire che occorre rivolgersi agli uffici della ASL
3.Terza tappa - Si va alla ricerca dell’ufficio della Asl competente, ove, ben che vada, vengono date le seguenti indicazioni : a L’Aquila stanno predisponendo un modello per il reclamo da utilizzare se si ritiene che il ticket non sia dovuto. Inoltre, viene fornito un numero di telefono fisso del funzionario ASL di L’Aquila che segue il recupero crediti.
4. Quarta tappa- Si torna a casa, si rilegge meglio l’avviso e si chiede agli altri componenti della famiglia “ma io nel 2013, per quale motivo andai al Pronto Soccorso ?". Subito dopo si va alla vana ricerca dei ticket pagati nel 2013
5.Quinta tappa - A questo punto si chiama il numero di telefono di L'Aquila che ci è stato cortesemente fornito dal personale del locale ufficio della ASL ma , manco a dirlo , non risponde nessuno oppure è occupato .
Infine, questa mattina mi sono trovato in un ufficio postale dove ho assistito alla scena di una signora anziana che fatta la fila, voleva pagare l’avviso. L’impiegato allo sportello, dopo aver provato ad incassare, ha chiesto alla signora di tornare il giorno dopo perché forse non c’era la linea.
Le conclusioni a chi avrà voglia di leggere questo post. Mi chiedo se occorrevano dieci anni per fare questi recuperi. In tutti questi anni non si poteva pensare di fare un avviso più chiaro e non mandarlo a chi godeva di esenzione a prescindere dal reddito?
Un suggerimento: poiché si tratta di un avviso bonario, si può evitare di precipitarsi a pagare entro il mese di novembre. Se si gode di esenzione ad altra titolo rispetto al reddito, prima di pagare, è opportuno attendere i chiarimenti della ASL che in un Paese normale come il nostro non si faranno attendere.
PS Sulla circostanza che un avviso inviato con posta ordinaria possa interrompere la prescrizione ci si può tornare".F,S,
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