SULMONA - "Il punto fondamentale dell’esposto presentato alla Procura della Repubblica di Sulmona dai Comitati cittadini per l’ambiente e da Per il clima Fuori dal fossile è che la centrale turbogas della Metaenergia è entrata in esercizio e continua a funzionare senza che sia mai stata fatta la Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.), requisito essenziale e propedeutico per ogni successivo passaggio autorizzativo, come l’A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale) relativa alle emissioni, e l’autorizzazione finale, che in questo caso è stata rilasciata dalla Provincia dell’Aquila.
Abbiamo letto con attenzione il corposo fascicolo inerente la turbogas e gli impianti preesistenti sullo stesso sito e in nessun punto viene citata la V.I.A. Per maggior scrupolo abbiamo cercato nell’archivio online delle pratiche di V.I.A. del Ministero dell’Ambiente ma anche qui non abbiamo trovato nulla al riguardo. Ora, se da un lato è possibile che nel 1992 (quando venne autorizzato il primo impianto della società Fiat Serene Spa) una centrale a gas di taglia di 100 MWt non dovesse essere soggetta a procedure di V.I.A., è però del tutto evidente che l’intervento di totale sostituzione dell’impianto originario – paradossalmente considerato come “modifica non sostanziale”- proposto ed attuato dalla Metaenergia, dovesse essere oggetto almeno di una procedura di Verifica di Assoggettabilità a V.I.A. Così come è avvenuto per la centrale di compressione della Snam, che è all’incirca della stessa potenza. Tanto più che, nel frattempo, da parte dell’Europa sono state emanate, e recepite dall’Italia, direttive più stringenti in materia di ambiente e tutela della salute, e l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha introdotto nuovi limiti per le emissioni nocive, specialmente per gli ossidi di azoto (Nox) e il particolato.
Un secondo punto molto importante dell’esposto è che l’impianto della Metaenergia non solo non è stato mai sottoposto alla V.I.A. ma non è stato neppure assoggettato alla Valutazione di Incidenza Ambientale (V.inc.A). La centrale è situata a circa due chilometri da due siti Natura 2000 esistenti all’interno del Parco Maiella e tutelati dall’Europa. La normativa vigente stabilisce che tutti gli interventi, anche esterni ai siti, che possono produrre conseguenze all’interno di essi, devono essere soggetti a Valutazione di Incidenza Ambientale. Tra l’altro l’omissione delle procedure di V.I.A. e di V.Inc.A determina anche rilevanti problemi di legittimità dell’A.I.A.
Un ulteriore punto, non meno importante, è quello che concerne la sicurezza pubblica. Nell’esposto si evidenzia che l’impianto, molto pericoloso in quanto utilizza un elemento altamente esplosivo quale è il gas metano, non risulta che rispetti distanze di sicurezza tali da garantire l’incolumità dei cittadini. La centrale, Infatti, è separata solo da un muro dagli impianti sportivi dell’ex Fiat frequentati da molti ragazzi, ed è situata a poche decine di metri da alcuni grandi esercizi commerciali frequentati quotidianamente da molte persone. Abbiamo chiesto al Procuratore della Repubblica di Sulmona di verificare le informazioni e gli adempimenti di legge richiamati nell’esposto, al quale è stata allegata la pertinente documentazione, e di adottare conseguentemente i provvedimenti che il caso richiede, non esclusa la chiusura dell’impianto.
Da molti anni i medici del comprensorio continuano a lanciare l’allarme sui rischi per la salute derivanti da insediamenti insalubri e in particolare da impianti che utilizzano gas metano. Rischi che da noi sono amplificati dalle caratteristiche orografiche e microclimatiche della conca peligna dove persiste il fenomeno dell’inversione termica che, unitamente alla scarsa ventilazione, impedisce la dispersione delle sostanze inquinanti le quali, quindi, si immettono nella catena alimentare. Ma i medici non sono minimamente ascoltati dalla classe politica che ci governa. L’amministrazione Casini ha spalancato le porte alla Metaenergia disertando tutte le conferenze di servizio decisorie indette per autorizzare la centrale. E l’amministrazione Di Piero, soggetta ad una profonda narcosi, si bea di non leggere neppure le carte relative a questi insediamenti (“tanto è un problema dei tecnici”). Con la conseguenza che tra non molto la città di Sulmona si troverà al centro di due fonti inquinanti: da un lato la Metaenergia e dall’altro la centrale di compressione Snam.
Oggi i cittadini fanno quello che possono per cercare di porre rimedio alle conseguenze del comportamento irresponsabile di chi li governa, tradendo la fiducia che in loro era stata riposta. L’augurio è che l’esposto venga preso nella dovuta considerazione perché la salute, bene primario garantito dalla Costituzione, non può essere subordinata agli interessi di potenti lobby economiche alle quali viene consentito di disporre come vogliono del nostro territorio e delle nostre vite".
Comitati cittadini per l’ambiente – Per il clima Fuor dal fossile
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