ROMA - “Il suicidio di due detenuti, uno a Pavia e uno a Napoli Secondigliano, ieri, a poche ore l’uno dall’altro, ha fatto salire a 26 il bollettino dei morti di carcere e per carcere nei primi 72 giorni di questo 2024 che, per il sistema penitenziario, si sta rivelando funesto come non mai. Ai 23 reclusi che hanno deciso di porre fine alle loro sofferenze, bisogna infatti aggiungere anche i 3 appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria che si sono tragicamente tolti la vita nell’inerzia assoluta delle istituzioni, al di là delle dichiarazioni di stile o, meglio, di facciata”.Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Criticità, quelle richiamate dal Capo dello Stato, che vedono il loro apice negli oltre 14mila detenuti in più rispetto ai posti disponibili e nelle 18mila unità mancanti alla Polizia penitenziaria. E non traggano in inganno le assunzioni annunciate dagli ambienti ministeriali e neppure il concorso appena bandito per il reclutamento di 2.568 agenti: quelle assunzioni non basteranno nemmeno a coprire i pensionamenti, con il saldo che sarà sempre in negativo in un contesto in cui su 61mila detenuti vigilano meno di 20mila agenti. Il Governo Meloni prenda atto dell’emergenza conclamata e vari un decreto carceri per consentire cospicue assunzioni straordinarie con procedure accelerate e il deflazionamento della densità detentiva pure attraverso una gestione esclusivamente sanitaria dei malati di mente e percorsi alternativi per i tossicodipendenti. Il Parlamento promuova la riforma complessiva del sistema d’esecuzione penale, la riedificazione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e la reingegnerizzazione del Corpo di polizia penitenziaria. Solo così si potrà evitare quella che si preannuncia come una vera e propria ecatombe”, conclude De Fazio.
AGGIORNAMENTO
“Pochi minuti fa, proprio nel mentre rilasciavamo alcune dichiarazioni per evidenziare il tragico dato dei suicidi in carcere e per il carcere, apprendevamo di un altro recluso che si è tolto la vita. Questa volta a Teramo. Si tratta di un ragazzo di circa 20 anni, di etnia rom, che nella notte si è impiccato nella sua cella della sezione osservazione del carcere di Castrogno, dove si trova ristretta anche la mamma, colta da malore, e ora piantonata in ospedale”.
Lo riferisce Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Dall’inizio dell’anno sono dunque 27, 24 detenuti e 3 appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, i suicidi in ambito carcerario, in un bollettino che appare inarrestabile anche per l’inerzia e l’inezia della politica che ha governato almeno nell’ultimo ventennio. E non pervengono, peraltro, segnali confortanti neppure dall’esecutivo in carica. Basti pensare che il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, mercoledì scorso ha incontrato le rappresentanze e i sindacati delle forze dell’ordine, ma non quelli della Polizia penitenziaria, evidentemente considerando la situazione carceraria non degna delle attenzioni da destinare al controllo dell’ordine pubblico e del territorio in senso stretto, come se le prigioni non ne facessero parte”, spiega il Segretario della UILPA PP.
“Persino il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha richiamato il contesto di criticità del sistema carcerario, volendo evidentemente mandare un messaggio non solo al Corpo di polizia penitenziaria che lunedì scorso ha celebrato il 207esimo annuale, ma anche e, forse, soprattutto alla politica. L’esecutivo Meloni batta un colpo: subito deflazionamento della densità detentiva per ridurre il surplus di reclusi di oltre 14mila unità e assunzioni straordinarie e accelerate nella Polizia penitenziaria, mancante di almeno 18mila unità. Parallelamente, riforme strutturali e riorganizzative. Non si possono continuare a contare asetticamente i morti”, conclude De Fazio.
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