Un mostro pressorio, quello appena citato, che nello scontro tra titani, enunciato qualche giorno fa dal Meteorologo Stefano Bernardi, prenderà il sopravvento rispetto all'altro baluardo Meteo, vale a dire l'anticiclone Russo-Siberiano.
Ebbene sì, anche per quest'anno, il tipo di tempo che ci approssimiamo a vivere sarà più da Natale alle Bahamas che da quello maggiormente auspicato per il periodo. Eppure il Natale di quest'anno sembrava promettere bene per gli amanti del freddo e della neve vista la presenza di un Vortice Polare non in perfetta forma e la posa in opera di un anticiclone termico nella Russia nord orientale che da diversi anni sembrava essere sparito dalle cartine sinottiche dei centri meteorologici mondiali.
La colpa, secondo il Meteorologo aquilano, è da ascrivere ad una depressione posta al largo di Terranova nell'America nord occidentale.
Quest'ultima, infatti, girando in maniera poco congeniale rispetto al moto che avrebbe dovuto avere, non ha permesso al seppur debole Vortice Polare di questi mesi, di far realizzare il cosiddetto Atlantic Ridge, ovverosia l'elevazione del potente anticiclone azzorriano verso quella parte del Nord Atlantico e della penisola scandinava capace di consentire quella discesa franca del lobo gelido sul suo fianco destro e necessario per veicolare il freddo nel Mediterraneo attraverso la porta del Rodano e della Bora.
Ma veniamo alle previsioni per questi giorni.
Venerdì 22 sull'Italia del Nord e in parte su quelle centrali a farla da padrone sarà il vento forte, in certi casi anche di tempesta e per il quale sarà bene prestare attenzione e le temperature inusualmente elevate per il periodo.
Si tratterà di venti di Fohn o di Garbino a seconda della zona interessata.
Stiamo parlando di quel tipo di vento cosiddetto di caduta che scendendo dai crinali montani si scalda per compressione adiabatica ( il Fohn non a caso ha dato il nome all'asciugapelli) portando i valori di temperatura più da latitudine sub tropicale che da inverno italiano.
A parte questa parentesi, l'arrivo dell' anticiclone farà salire e di parecchio l'umidità nei bassi strati. Questo, insieme ad una componente occidentale delle correnti, potrebbe ammassare nuvole basse sui versanti occidentali della Penisola che vanno dalla Liguria alla Calabria. Qui non è da escludere la possibilità di qualche leggera precipitazione.
Sul versante Adriatico, le Isole maggiori e l'estremo Sud della Penisola, soprattutto l'area ionica il sole la farà da padrone. Questo è il tipo che caratterizzerà sia la Vigilia che il giorno di Natale.
Il giorno di Santo Stefano potrebbe vedere l' arrivo di deboli infiltrazioni atlantiche dai risvolti ancora tutti da accertare.
Il vento che venerdì soffierà impetuoso spazzerà via temporaneamente l'umidità ma il ristagno dell'aria nei giorni successivi sarà foriera di foschie e banchi di nebbia nelle valli in generale e sulla Pianura Padana in particolare.
Attenzione ai versanti esteri delle Alpi perché qui per un fenomeno opposto al Fohn si avranno condizioni di Stau.
In questo caso non è da escludere il rischio di abbondanti nevicate.
Il resto della tendenza della prossima settimana sarà tutto impostata tutta sul fisiologico calo dei valori di pressione e, come detto prima, su un Vortice Polare che il Meteorologo Bernardi, non vedendolo girare in prima armonica come invece è successo negli anni scorsi, potrebbe, chissà, regalare ai nostalgici del freddo e della neve un prosieguo dell'inverno assai interessante.
Ma questa è un'altra storia".
( A cura di Mauro Nardella)
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