Fermi" di Sulmona. Con il ricorso ha chiesto l'annullamento - per eccesso di potere - del provvedimento con il quale la commissione di esame le ha attribuito il voto finale di 98/100, anziché 100/100, perché, per errore di calcolo nella sommatoria delle votazioni parziali della prova orale. Le è stato attribuito il voto di 23/25 anziché 25/25.
"La scheda di valutazione del colloquio sostenuto dalla ricorrente riporta il punteggio assegnato per ciascuno dei cinque descrittori e dei corrispondenti indicatori della valutazione, rispettivamente 7, 6, 6, 3 e 3, la cui somma è pari a 25 e non a 23, come erroneamente riportato nella riga punteggio totale della prova"- scrivono i giudici nella sentenza- "il dato è oggettivo e, come detto, riconosciuto dal Ministero resistente, così come è incontestato che l'errore sul calcolo del voto del colloquio ha determinato, per derivazione l'errata attribuzione del punteggio finale".
Il Tar ha quindi annullato gli atti impugnati dall'avvocato Giovanni Autiero Celidonio, padre della ricorrente, ha rettificato il punteggio finale e ha condannato il ministero dell'Istruzione al pagamento delle spese processuali fissate in 1.500 euro". (ANSA).
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