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lunedì 28 giugno 2021

VITTORIO MASCI: "UN’ ALTRA SULMONA È POSSIBILE "

SULMONA - "Nel mese di ottobre Sulmona sarà chiamata ad eleggere la nuova amministrazione comunale, evento da molti cittadini atteso, nel desiderio sempre più evidente di assistere ad un radicale cambiamento dei personaggi e soprattutto  del  metodo  politico  utilizzato  che  ha  imbrigliato  lo  sviluppo  della  città,  trascinandola  in  un marcato isolamento e in un triste declino economico e sociale. Ed  è  giunto il  momento delle scelte, gettando, come  si  dice, il “cuore oltre l’ostacolo” perché,  come  ho affermato quando ho dato la mia disponibilità a tornare all’impegno politico amministrativo per la mia città, un’altra Sulmona è possibile. Ne sono convinto. Non è utopia, perché l’impegno di persone di valore, restie a mettersi in campo di fronte al triste scenario visto in di questi anni, può ottenersi se vi è la prospettiva di un reale cambiamento. A Sulmona il civismo ha fallito ed ha fatto il suo tempo. E’ sotto gli occhi di tutti. Nella nostra città, dietro lo slogan del civismo e della indipendenza dalle forze politiche (con cui poi invece qualcuno di nascosto flirta ogni giorno), è proliferato un meccanismo di potere fatto di spregiudicato clientelismo, di incarichi ad amici e parenti, di indebitamento degli enti sovracomunali, di isolamento dalla politica che conta e che può aiutare il territorio, di caos della macchina amministrativa, di incarichi dirigenziali dati senza rispetto delle regole, di assessori non della nostra città, quasi che a Sulmona non vi siano persone capaci di fare meglio. E non ho creduto, dopo aver dato la disponibilità ad un impegno diretto, che a questa amministrazione civica uscente - ed a chi ne ha tenuto sempre le fila dall’esterno in modo palese, vantandosene ufficialmente e facendo sfoggio di un potere feudale - si potesse opporre un altro raggruppamento civico, costituito solo per combatterlo. Innanzitutto perché unire tutti, da destra a sinistra, con il solo spirito di sconfiggere chi oggi fa sfoggio di inusitato e mal utilizzato potere (si intende, per la comunità, non certo per lui ed i suoi amici) appare  problematico.  Perché  non  si  fanno  le  coalizioni  per  vincere  ma  per  amministrare,  ed  una  tale improbabile coalizione avrebbe scontato le differenze di vedute su troppi punti e sarebbe destinata a cessare molto prima della scadenza naturale il suo percorso, e di questo Sulmona non ha certo bisogno. In secondo luogo perché si tratterebbe pur sempre di una coalizione civica, e quindi di una copia di quello che  già  esiste,  con  il  rischio  che  a  quel  punto  l’elettore  preferisca  l’originale,  seppur  avariato,  della amministrazione uscente alla copia dello stesso. Ho creduto invece, e lo riaffermo, che Sulmona non è un paese dove si contrappongono liste civiche, spesso trasversali e fatte di gruppi familiari, ma è una Città, che merita il ritorno della politica vera, quella che si fa nelle sedi dei movimenti e  dei partiti e  non al  bar o ai bordi  della strada, come quotidianamente siamo abituati a vedere. Non sono e non sarò mai un politico da marciapiede, ma un sulmonese da generazioni che ama  profondamente  la  sua  città,  pronto  a  fare  gli  inevitabili  sacrifici,  anche  personali,  che  un  impegno amministrativo impone, pur di non vederla spegnere. E proprio dai partiti, da alcuni di essi in modo ufficiale e da significativi esponenti di altri in identico modo, è venuto il sostegno a che questo percorso vada avanti. Una coalizione di partiti del centro destra, affiancata da liste civiche moderate e da quelle forze che vogliono comunque riconoscersi in questo progetto, può, a mio avviso, essere l’unica proposta credibile, che assicuri una continuità amministrativa, un riscatto della Politica in città, volutamente destrutturata per far spazio solo al  personalismo  di  singoli  condottieri,  una  ripresa  di  ruolo  guida  nel  territorio  del  centro  Abruzzo,  un collegamento con l’amministrazione regionale che, prescindendo da chi governa, è sempre organizzata sui partiti e non certo sul civismo. Sono  pronto  a  guidarla,  come  in  tanti  mi  hanno  chiesto,  ricevendo  incoraggiamento  a  proseguire  da esponenti  del  mondo  imprenditoriale,  agricolo,  professionale,  culturale,  sociale  e  del  volontariato  della nostra città, disposti a collaborare".       

Vittorio Masci 

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