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venerdì 2 ottobre 2020
CIRCOLO PD DI SULMONA:"È OBBLIGO MORALE, PRIMA ANCORA CHE POLITICO, PER IL CIRCOLO DEL PARTITO DEMOCRATICO DI SULMONA CONDANNARE COMPORTAMENTI VOLTI NON CERTO AL BENE DELLA COLLETTIVITÀ"
SULMONA - "Le notizie emerse circa la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura della Repubblica di Sulmona dell’Amministratore della Società Cogesa per fatti gravissimi e, contemporaneamente, la mancata approvazione nei termini del bilancio, impongono a questo Circolo di prendere ancora una volta una posizione chiara. E' da più di un anno che lanciamo l’allarme sull’asse preoccupante che si è stabilito tra una parte -che non può definirsi politica ma solo di gestione bieca del potere- e coloro che si sono prestati ad amministrare la cosa pubblica in alcuni Comuni e in alcuni Enti con modalità assai dubbie assecondando richieste clientelari. Dai concorsi agli appalti, dalle nomine alle assunzioni, per finire con le giravolte sulla composizione dell’organo vertice della Cogesa Spa: il tutto spesso in assenza di trasparenza o in condizioni di dubbia opportunità non solo sotto il profilo politico. Basti pensare che le commissioni di alcuni concorsi alla società Cogesa, e probabilmente non solo alla società Cogesa, sono state presiedute da persona che svolge un ruolo, ancorchè onorario e ausiliario, proprio nell’ambito della stessa Procura della Repubblica di Sulmona che oggi, chiusa una delle indagini in corso, chiede il rinvio a giudizio proprio dell’Amministratore della Cogesa spa. È obbligo morale, prima ancora che politico, per il Circolo del Partito Democratico di Sulmona condannare comportamenti volti non certo al bene della collettività ma solo ad ingrossare con ogni mezzo le fila dell’ex assessore regionale che impose quale Amministratore Unico della Società Cogesa l’avv.Vincenzo Margiotta, chiedere a quest’ultimo di rassegnare immediatamente le dimissioni dalla Società che tuttora gestisce nonostante l’assenza di un bilancio, le indagini in corso e la richiesta di rinvio a giudizio per le gravi accuse di peculato e falso in bilancio".
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