SULMONA - E' stato presentato dal sindaco Annamaria Casini, il progetto di acquisizione e riqualificazione del Campo 78, utilizzato come area di prigionia, durante la seconda guerra mondiale. Il tavolo tecnico presieduto dal Ministero per i beni e le attività culturali si inserisce all'interno delle operazioni portati avanti dal Comune per acquisire la zona, attualmente di proprietà del Demanio. L'incontro si è svolto alla presenza dell'assessore al Patrimonio, Alessandro Bencivenga e ai funzionari dell'Agenzia del Demanio e si inserisce in un progetto di riqualifica più ampio, Lo Spirito d’Abruzzo - Abbazia di Santo Spirito al Morrone di Sulmona, nell'ambito dell'accordo Masterplan, che comprende anche la valorizzazione di altri luoghi della memoria di importanza storica per l'intera regione: l'Abbazia di Santo Spirito al Morrone e l'Eremo dio Sant'Onofrio.“Siamo in dirittura di arrivo, mancano piccoli passaggi per completare l’iter burocratico, che consentirà al Comune di avviare i lavori e rendere visitabile la parte del sito più interessante dal punto di vista storico e artistico” afferma il sindaco Annamaria Casini. Spiega l’assessore Alessandro Bencivenga: “Il progetto che abbiamo presentato per ottenere la cessione dal Demanio di una parte dell’area, nell’ambito del federalismo demaniale culturale, consiste nella messa in sicurezza e restauro delle due baracche, che custodiscono i preziosi graffiti, nella bonifica dall’amianto, nel miglioramento della viabilità e nella riqualificazione dell’edificio all’ingresso che fungerà da infopoint”. “E’ il primo passo” aggiunge il Sindaco Annamaria Casini “nell’ articolato intervento di recupero di siti preziosi nell’ottica di un rilancio culturale del territorio, con un’attenzione a quell’area pedemontana del Morrone che potrà dunque essere valorizzata quale centro culturale al servizio di tutta la Valle Peligna, che deve riappropriarsi di importanti luoghi della memoria di grande valore dal punto di vista storico artistiche, con potenzialità attrattive di livello internazionale per visitatori, turisti e fruitori da tutto il mondo, ma oggi ancora scarsamente valorizzata”.



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