SULMONA - L’Unesco farebbe la salvezza di Cocullo. Per Il rito dei serpari di San Domenico, sono state raccolte 1820 firme.Cocullo, paese in provincia dell’Aquila, situato nell’estremo lembo della costola marsicana, 246 abitanti contati, candiderà entro marzo il suo rito in Europa per ricevere la qualifica di patrimonio immateriale dell’umanità.
Questa mattina Loreta Risio , Pasquale D'Alberto, Omerita Ranalli e Rosa Giammarco, in conferenza stampa, hanno fatto il punto della situazione.Questo, che è stato intrapreso, è un percorso molto lungo partito tre anni fa, con la schedatura di materiale riguardante il rito dei serpari e il culto di San Domenico."E' un progetto che mette in rete i paesi che condividono il nostro patrimonio culturale e il percorso religioso.Lo scopo è quello di creare un pacchetto turistico per rivitalizzare anche economicamente la nostra zona, quella della valle del Sagittario e della valle Peligna."ha spiegato l'assessore del comune di Cocullo Loreta Risio.In caso di esito positivo l'adesione porterà un finanziamento da parte dell'Unesco."Il nostro paese sta morendo, abbiamo bisogno di un investimento economico e soprattutto di assistenza"ha precisato la Risio.Entro marzo 2017 va presentata la domanda che sarà valutata entro due anni.Solo una richiesta all'anno per l'Italia viene accolta solitamente dall'Unesco.Per l'Abruzzo finora, nonostante le tre richieste per la Perdonanza Celestiniana, non è stata mai riconosciuta alcuna istanza.Quella di Cocullo e del rito di San Domenico sarebbe la prima.
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