SULMONA - "Da anni porto avanti una battaglia che è poi quella raccolta e portata avanti dall'On.le Gianni Melilla. Ho chiesto più volte di aggiornare il disposto normativo di cui all'art.81 della L.121/81 in quanto da me ritenuto non aggiornato ai tempi moderni. Quell'articolo, infatti, impone a tutti gli uomini in divisa di vivere la loro esperienza elettorale in regime di aspettativa speciale retribuita. Questo in conseguenza del fatto che, secondo i
normatori del tempo, i poliziotti, nonchè umili servitori dello Stato, potevano condizionare l'elettorato attivo e quindi spillargli voti per il solo fatto di vestire un'uniforme. In quel tempo si era nel pieno del periodo degli anni di piombo. Periodo in cui i poliziotti erano costretti a difendersi dai continui attacchi dei terroristi di allora"si legge nella nota giunta in redazione a firma di Mauro Nardella Consigliere Comunale di Molina Aterno e Vice segretario regionale UIL PA Polizia Penitenziaria Abruzzo.
"Oggi la musica è notevolmente cambiata. Il poliziotto non solo tutela il cittadino ma è chiamato ancor più a dare l'esempio e quindi a comportarsi bene seppur sottopagati rispetto agli omologhi europei. Non serve allontanarlo dall'uniforme che indossa per consentirgli di vivere la passione della politica nè tantomeno mandarlo a chilometri di distanza nel caso venga eletto o semplicemente, anche se non si è stati scelti dagli elettori, si candidi nella circoscrizione presso la quale svolge la sua attività lavorativa. Ritengo questo un'ingiustizia senza precedenti. Io scrivente svolge attività amministrativa presso il Comune di Molina Aterno da oramai 20 anni , profondendo il massimo dell'impegno e non percependo da sempre e per scelta personale un solo euro di indennità o rimborso spesa. Tutti hanno il diritto di candidarsi e nessuno si può arrogare il diritto di sparare a zero contro chi ha scelto di farlo. Per eliminare qualsiasi dubbio in ordine ai motivi che spingono i poliziotti a candidarsi, non potendo dimostrare nulla sulle intenzioni vere degli stessi, basterebbe eliminare e non modificarlo quell'articolo tanto discusso e discutibile. Il poliziotto deve essere equiparato a tutti gli altri lavoratori. Pensate veramente che un Direttore di un carcere, che non è poliziotto e quindi non soggetto ai voleri del discusso articolo di Legge, non possa condizionarli di più i propri subalterni nel caso decida di candidarsi? Ma credete veramente che chi sta a capo di un'azienda non possa ottenere più consensi fosse anche la persona più odiabile al mondo? L'art. 81 della L 121/81 non rappresenta un privilegio per il poliziotto ma una fonte di discriminazione. Bene fa l'On.le Melilla, a salvaguardia del buon nome delle centinaia di migliaia di appartenenti delle forze armate ed anche di quelli candidatesi, a portare avanti la proposta a patto che non si obblighi il poliziotto a vivere la passione della politica ulteriormente aggravato nei costi obbligandolo a candidarsi in aspettativa ma senza assegni. Sarebbe in quel caso un atto deprecabile e sperequativo.
La UIL da me rappresentata invita tutti i politici a rendersi solerti anche e soprattutto nel rappresentare le esigenze di noi poliziotti non ultimo anche l'adeguamento di uno stipendio fermo al 2009, pari a circa la metà degli omologhi tedeschi e che imperniandolo sulle indennità di presenza giornaliera da solo varrebbe come agente motivante".
Mauro Nardella Consigliere Comunale di Molina Aterno e Vice segretario regionale UIL PA Polizia Penitenziaria Abruzzo
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