"Aiuti a chi ha bisogno con una pensione minima di 1000 euro, 13 mensilità perché con meno non si può vivere degnamente in Italia. Poi una pensione per persone che lavorano più di tutti, che lavorano il sabato, la sera, che non fanno ferie durante l'estate è che non vengono pagate: le nostre mamme. Una pensione perché possano avere una vecchiaia serena. E poi più sicurezza per tutti con più carabinieri e poliziotti di quartiere e tutti militari nelle vie della città con il contenimento e il controllo dell'immigrazione, con la riorganizzazione dei centri di residenza dei nomadi che sono cittadini italiani. E infine più garanzie per ciascuno. Una riforma completa della giustizia con la differenziazione tra giudici e pM che sono gli avvocati del l'accusa, una nuova disciplina delle intercettazioni, della custodia preventiva, della legittima difesa. Oggi i magistrati di sinistra quando succede qualcosa a chi va a rubare e il proprietario della casa reagisce e magari lo ferisce o addirittura lo uccide, guardano al proprietario della casa come a un colpevole, a un capitalista mentre l'altro era lì a rubare perché la società non gli ha garantito il benessere: qualcosa che non si può sopportare. Il diritto alla legittima difesa così come è nella più grande democrazia del mondo che sono gli Stati Uniti d'America. Poi l'introduzione della cauzione, non ai processi che cominciano e non finiscono mai. È una non appellabilità alle sentenze di assoluzione", ha concluso.
Nel corso della kermesse oltre ai big nazionali del partiti sono intervenuti anche la senatrice Paola Pelino, la Coordinatrice provinciale Antonella Di Nino, il Vice Coordinatore provinciale Luigi La Civita. La senatrice Paola Pelino ha esordito evidenziando come: "D'Alfonso sia stato poco incisivo con il governo centrale su grandi questioni come Metanodotto e trivelle. Su Ombrina solo una grande mobilitazione dei cittadini sostenuta dai parlamentari di opposizione ha costretto il governo a cambiare orientamento. Sui territori, invece, la Regione è troppo lontana dai problemi reali dei cittadini, a iniziare dalle scelte sui punti nascita operate senza tenere conto delle caratteristiche particolari della nostra regione. Anche in questo caso, come ad esempio su Sulmona, una forte contrapposizione dei comitati cittadini, che ho sostenuto fin dall'inizio, ha portato a una sospensione della decisione di chiusura operata dalla regione". La coordinatrice provinciale dell’Aquila, Antonella Di Nino, ha invece rilevato che: "Dove il centrodestra è stato al governo qui in Abruzzo si è affermata una stagione di buona amministrazione, che ha lasciato in eredità al centrosinistra progetti seri e avviati che loro non possono, ovviamente, riconoscere come dato. Sono certa che presto Forza Italia e il centro destra torneranno al governo ai vari livelli".Il capogruppo al Comune di Sulmona e vice Coordinatore provinciale Luigi La Civita: “D'Alfonso e suoi maggiordomi hanno operato nei confronti del centro Abruzzo scelte penalizzanti, tante volte prese confondendo artatamente le carte in tavola. Sul Punto nascita di Sulmona, servizio fondamentale per la tenuta delle aree interne, è stata la città a smascherarlo aprendo una grande e incisiva contrapposizione".