SULMONA - "L’idea del Centro Commerciale Naturale fa parte del più ampio Progetto del “Patto per le Città” che Cescot e Confesercenti hanno proposto già da tempo. È un concetto semplice quanto poco perseguito, attraverso il quale si mette in rete tutto il sistema commerciale e merceologico di una Città. Attraverso un associazionismo diffuso, attori istituzionali come il Comune e le Organizzazioni d’impresa possono e debbono avviare un veicolo in grado di gestire e miscelare l’evoluzione dell’offerta merceologica.
Tramite un apposito fondo di compensazione, si dovrebbe fornire sostegno agli esercizi commerciali in difficoltà, ma strategici per l’offerta. In questo contesto va considerato anche il mercato degli ambulanti che, tra l’altro, oggi ha bisogno di un’attenta riorganizzazione condivisa. Ma sono da includere anche le fiere ed i mercatini promozionali: devono essere attentamente selezionati e rispondenti alle reali caratteristiche delle tradizioni e delle tipicità territoriali. Andranno coordinati gli investimenti in marketing o in infrastrutture. Dovranno essere formate figure professionali nuove, capaci di gestire il Centro Commerciale Naturale in modo manageriale. Il tutto potrebbe essere finanziato dalla Regione e dall’Unione Europea. Ma anche il Comune deve fare la sua parte; perché il Centro non è soltanto ztl o arredo urbano: è, per la verità, un insieme di interessi aziendali e di vivibilità collettiva correlate da azioni tendenti alla promozione attraverso un attento eccellente marketing urbano, a sostegno soprattutto degli esercizi di vicinato che alla Città stessa danno vita.
È necessaria questa azione concentrica per frenare la desertificazione di attività commerciali nel Centro urbano, ma anche nel resto della Città, che continua ad avanzare.
In pratica, occorrono azioni che tengano conto del sostegno alle imprese in un mercato, così fortemente aggredito dalla concorrenza interna ed internazionale; le PMI della distribuzione alimentare conservano un ruolo importante e strategico per la vivibilità della Città. È una battaglia di civiltà quella di garantire al territorio i servizi commerciali primari.
Il Cescot e la Confesercenti ripropongono la necessità di ridefinire le strategie di supporto alle PMI della distribuzione alimentare al dettaglio, compreso l’elaborazione di nuove politiche di assistenza e consulenza alle imprese stesse, ma anche e soprattutto agli enti locali.
Parte da queste considerazioni la necessità di garantire il servizio a tutti i cittadini nelle diverse aree della Città in coerenza con i principi di concorrenza e liberalizzazioni e i tempi di vita delle comunità.
Definire le regole della competizione è il compito primario del legislatore e delle amministrazioni locali, in coerenza con le aspettative dei cittadini. Nessuna multinazionale può decidere i tempi di vita delle comunità locali.
(Cescot di Sulmona)
Pietro Leonarduzzi (Confesercenti Provincia dell’Aquila)
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