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lunedì 12 ottobre 2015

METANODOTTO SNAM"NON PUO' ESSERE UNA CENTRALE ELETTRICA LA PANACEA DI TUTTI I NOSTRI MALI"


SULMONA - "Questa improvvisa accelerata sulla vicenda  centrale di compressione alimentata ad energia elettrica non ci trova convinti e disponibili a fornire un affrettato parere nell'arco di pochissime ore. Sembra essere l'ennesima pistola messa alla tempia di una classe politica priva di autonomia.La Valle Peligna e il Centro Abruzzo  non possono piegarsi ad una svilente discussione  sulle mere differenze tecnologiche tra le due tipologie di centrale, fermo restando il permanere delle condotte di distribuzione del gas metano in una zona ad alto rischio sismico"si legge in una nota giunta in redazione."Non può essere una centrale elettrica la panacea di tutti i nostri mali.
In questo momento storico la questione centrale SNAM, dopo un dibattito e un dispendio di energie durato diversi anni, la si vuole fa si vuol far apparire come risolutiva dei problemi legati al nostro sviluppo. 
Chiediamo che si apra un tavolo nazionale interministeriale dove, unitamente alla vicenda metanodotto, vengano poste e risolte in un'unica discussione le grandi vertenze del nostro territorio: sanità con salvaguardia dell'ospedale di 1° livello, giustizia con salvaguardia del tribunale, sviluppo e occupazione.Le misure compensative proposte unilateralmente dalla SNAM Spa per la centrale non fanno altro che mortificare il territorio e  con esso l'intera classe dirigente.
Siamo fermamente convinti che, ora più che mai, è necessario uscire dalle dispendiose discussioni per anni condotte a compartimenti stagni, con la politica locale che troppo spesso è rimasta prigioniera di scelte preconfezionate e calate dall'alto che hanno solo procurato laceranti e scientifiche divisioni al nostro interno. 
La politica deve ora alzare il tiro. Non c'è più spazio e tempo per sottostare ai soliti giochi di potere interni ai partiti che appaiono merce di scambio per pochi.
Vogliamo che in questo momento storico il nostro territorio ritrovi le sue certezze. Per questo, al Sindaco di Sulmona, ai parlamentari abruzzesi,  al Presidente della Regione Luciano D'Alfonso, al Presidente della Provincia di L'Aquila ed ai rappresentati politici locali,  chiediamo di compiere un significato e concreto passo in avanti, attraverso la pretesa di un tavolo nazionale interministeriale dove, unitamente alla vicenda metanodotto, vengano poste e risolte in un'unica discussione le grandi vertenze del nostro territorio.
Il Centro Abruzzo deve riprendere a correre progettando politiche di sviluppo concrete ed attuabili".

Luigi La Civita e  Antony  Leone
Consiglieri Comunali di Sulmona  e Pratola Peligna