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SULMONA - Si è svolto nel pomeriggio di oggi il convegno sull’approfondimento del decreto Lorenzin e il protocollo d’intesa fra agenzia del demanio, Anci e Cittadinanzattiva, organizzato dal Tribunale per i diritti del malato di Sulmona.Per l'occasione sono intervenuti Antonio Gaudioso e Aldo Cerulli, segretari nazionale e regionale di Cittadinanzattiva, Edoardo Facchini, responsabile regionale Tdm e Aldo Ronci, studioso delle fenomenologie e delle dinamiche che interessano nei vari settori il territorio abruzzese, secondo il quale saranno 23 unita' operative su 30 a rischiare la chiusura.
"Il decreto Lorenzin penalizza soprattutto le zone interne come le nostre, che hanno strutture che potrebbero non essere in grado di dare le risposte che hanno dato fino ad oggi.Il nostro territorio è già penalizzato"ha detto Edoardo Facchini."Noi potremmo veder sparire il nostro ospedale e rimanere con una struttura ridimensionata"ha aggiunto il responsabile del TDM di Sulmona.
"Il Decreto Lorenzin comporterà per l’Ospedale di Sulmona la perdita di 23 Unità Operative su 30 e tra queste alcune più importanti delle altre come:Cardiologia e Utic, Punto Nascita, Oculistica, Urologia e Dialisi.La spoliazione è determinata dal fatto che l’Ospedale non sarà più di I livello in quanto viene applicato il parametro relativo al bacino di utenza che prevede, in questo caso, un minimo di 150.000 abitanti, requisito che il Centro Abruzzo non haParametro che dovrà prevedere una deroga per il Centro Abruzzo in quanto è il territorio più montagnoso ed esteso della Regione
dove sono presenti la Maiella che è la 2^ vetta più alta dell’Appennino e ben 8 monti alti più di 2000 metri in cui l’altitudine media dei comuni è il doppio di quella italiana in cui la densità abitativa è circa un quarto di quella nazionale è un territorio in via di spopolamento.Applicare senza deroghe i parametri significa attuare tagli lineari che,nei casi come quello del Centro Abruzzo,
peggioreranno la qualità della vita dei residenti determineranno un ulteriore spopolamento favoriranno l’ingiustizia sociale colpendo le persone meno abbienti"afferma Ronci
COSA FARE ?
PER DIFENDERE
IL DIRITTO DI CITTADINANZA
I SINDACI, LE FORZE POLITICHE E SINDACALI, LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA DEI COMUNI DEL CENTRO ABRUZZO
DEVONO CREARE UNA MOBILITAZIONE
PER OTTENERE
DALLA REGIONE E DAL GOVERNO
UNA DEROGA MOTIVATA
AI PARAMETRI FISSATI DAL DECRETO LORENZIN