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domenica 28 dicembre 2014

BICINCONTRIAMOCI "ABBIAMO UN SOGNO"


SULMONA - "Qual è la via per la ripresa economica a Sulmona? Crediamo davvero  che se ci dovesse essere una ripresa questa avverrà puntando sulla cementificazione? Sul raddoppio del nucleo industriale? Su una nuova industria metalmeccanica a supporto dell'indotto dell'automobile? Significherebbe essere competitivi con chi oggigiorno produce con condizioni contrattuali impossibili per i nostri canoni. Per questo tipo di produzione ci pensano gli Indiani, i Brasiliani,  i Cinesi, i Vietnamiti, oppure, senza allontanarci troppo dai  nostri confini, i paesi dell'Est.Allora quale sarebbe l'alternativa per il nostro territorio? Quali sono le peculiarità che ci caratterizzano? Su che cosa veramente puntare?"si legge in una nota giunta in redazione a firma di Antonio Cellitti, dell'Associazione Bicincontriamoci." Io credo che l'arma vincente sia il Turismo di qualità e noi abbiamo tutte le potenzialità.
Ma dobbiamo essere onesti nell’ autotestarci e misurarci. Il primo problema che dobbiamo affrontare è  che oggi non abbiamo gli standard per poterci porre su questo"mercato" d'eccellenza. Non solo siamo totalmente sconosciuti sulle mappe europee e internazionali del turismo ma abbiamo un sistema turistico abbastanza arretrato. Chi ha fatto delle esperienze di viaggio in altri luoghi ed in altre nazioni non ci mette molto a capire che siamo scoordinati, approssimativi e a mobilità pressoché nulla. Tante individualità d'eccellenza prese singolarmente ma rissosi ed incapaci di lavorare insieme e di "remare tutti dalla stessa parte".
Per prima cosa va ripensata la nostra città, Sulmona, e poi la Valle Peligna tutta. La Mobilità ha un valore intrinseco fondamentale. Il punto non è "solo" di pedonalizzare il centro storico, se bastasse questo per riattivare l'economia di Sulmona, sarebbe molto semplice, ma è chiaro che questo è solo uno dei punti da attuare. La città va ripensata interamente, rispondendo agli standard di qualità che l'Europa ed il turismo europeo e del mondo ci chiede. Arrivare dalle nostre parti in treno , in autobus, in bici, è un'impresa. Già dalla stazione ferroviaria al centro i collegamenti sono inesistenti, e poi un turista che non si muove in auto ha uno scarso supporto se vuole raggiungere liberamente l'hinterland di qualità di Sulmona.
Per arrivare da Sulmona alla Badia e poi all'Eremo di S. Pietro è un terno a lotto.
E se un turista volesse andare a visitare Corfinio ed i suoi siti archeologici ed il Museo che a mio avviso ha una valenza di Museo a carattere Nazionale, come può fare?     ( un mio amico Inglese con suo stupore ha saputo dell’esistenza del museo archeologico di Corfinio dopo due anni che passava le vacanze qui, quando per caso ce l'ho accompagnato io!!??)
 E se poi si vuole andare a Raiano a visitare l'Eremo di San Venanzio e le sue Gole? E Pacentro? e Pettorano? Non sto qui a fare tutto l'elenco....
O ancora se qualcuno non provvisto di auto semplicemente volesse andare a fare trekking sulle nostre montagne? Mi fermo qui. Risolvere tutto questo necessita di uno studio ben articolato, condotto da chi sa come progettare, (Urbanisti, Architetti che conoscono cosa è un PUMS, Piano Urbano di Mobilità Sostenibile) analizzando tutti questi problemi e dando le giuste soluzioni da veri tecnici. Lo studio va fatto nella sua globalità e non a macchia di leopardo come si è soliti fare. La domanda che ci dobbiamo porre, per capire se  siamo o no attrattivi turisticamente, sarebbe: " ma io spenderei i miei danari in un posto come questo, bello e ricco di attrattive ma in cui ho tante difficoltà nei servizi locali che mi precludono di beneficiare di quello che le guide turistiche riportano?" La risposta è scontata. Ma si può fare qualcosa per captare i flussi turistici di qualità,dobbiamo  muoverci subito e spingere i nostri Amministratori affinché "S-U-B-I-T-O" venga messo in cantiere un PUMS. Se capiamo questo e riusciamo ad attuarlo, anche il nostro patrimonio pubblico e privato nel tempo sarà salvaguardato, rivalutato e potrebbe diventare d'eccellenza, altrimenti perderemo questa grossa opportunità.
 L’Europa ha tante risorse economiche per investire su questo obbiettivo.
Benefici: 1) Migliore immagine della città 2) Migliore accessibilità e mobilità 3) Migliore qualità della vita 4)Benefici per l'ambiente e per la salute 5)Potenziale per una soddisfazione degli individui 6)Decisioni supportate da cittadini e portatori di interesse (stakeholder) 7)Efficace realizzazione degli obblighi di legge  8) Città più competitiva e più facile accesso ai finanziamenti europei   9) Una nuova visione politica, un potenziale di integrazione.
Ed aggiungo che i nostri figli non avranno bisogno di andare altrove per progettare la loro vita. Ma tutto questo va affrontato subito, perché il futuro si costruisce adesso".

                                                                                                                                                             Antonio Cellitti