SULMONA - Al terzo giorno consecutivo di digiuno, due avvocati, sono stati visitati in ospedale per le precarie condizioni fisiche.Si tratta degli avvocati Elisabetta Bianchi, la prima ad iniziare il digiuno e Alberto Paolini.I due sono stati invitati dal personale medico del nosocomio peligno a interrompere lo sciopero della fame.Ma contro il parere dei medici, i due avvocati hanno deciso di continuare la protesta.Il Presidente della Regione Chiodi, di ritorno da Roccaraso, si è fermato nel primo pomeriggio di oggi nel presidio degli avvocati davanti il tribunale, ed ha ascoltato le ragioni
e le motivazioni dello sciopero della fame posto in atto dagli avvocati del foro sulmonese a salvaguardia del presidio peligno.Oltre a Chiodi erano presenti il Sindaco di Sulmona Peppino Ranalli, il Presidente del
Tribunale Giorgio Di Benedetto, Il Presidente dell'Ordine degli Avvocati Gabriele Tedeschi e la vice presidente della Provincia dell'Aquila Antonella Di Nino. Al termine del confronto si è svolta una riunione a porte chiuse per fare il punto della situazione e vagliare le possibili iniziative da mettere a punto nei prossimi giorni.Gli avvocati continueranno la loro protesta digiunando fin quando ci sarà l'attenzione del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri. "La regione ha già intrapreso delle iniziative segnalando l'inopportunità di tipo politico proprio nell'ambito di quello che è il funzionamento dell'attività della giustizia"ha detto Chiodi."I benefici che lo stato prevede sono assolutamente inferiori rispetto ai danni che potrebbero esserci per la funzionalità del sistema giustizia"ha
Questo Consiglio dell'Ordine, nell'esprimere incondizionata solidarietà, rende noto che, nonostante il ricovero in ospedale in data di oggi e il parere contrario dei Sanitari, gli Avvocati Elisabetta Bianchi e Alberto Paolini hanno deciso, con gli altri che hanno aderito alla forma di protesta più eclatante (Avvocati Daniele Di Bartolo, Roberta Polce, Sandra Presutti e Serafino Speranza), di proseguire lo sciopero della fame ad oltranza.
Il Presidente
Avv. Gabriele Tedeschi