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sabato 13 luglio 2013

METANODOTTO, COMITATI"CHIODI, L'UOMO SMASCHERATO"

SULMONA - "All'indomani della sentenza della Corte Costituzionale sulla legge regionale relativa ai grandi gasdotti in aree altamente sismiche il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha dichiarato : "lo sapevo".Certo che lo sapeva, perché egli non solo non ha fatto nulla per impedire l'esito della vicenda, ma ci ha messo abbondantemente del suo"si legge in una nota dei Comitati cittadini per l’ambiente di Sulmona."Infatti, il 15 ottobre 2012, Chiodi ha riunito la Giunta regionale ed ha approvato una delibera (la n. 660 di ben 24 pagine)
con cui dà pienamente ragione al Governo nazionale - che aveva impugnato la legge regionale - perfino su aspetti che invece non sono stati accolti dalla Corte! Quindi la Regione, non solo non si è costituita in giudizio a difesa di una sua legge approvata alla unanimità dal Consiglio Regionale, ma ne ha anche favorito la bocciatura sostenendo la "fondatezza di tutti i motivi di ricorso" del Governo nazionale! Proprio un bell'esempio di uomo di governo per il quale la  salvaguardia della salute e della sicurezza dei cittadini abruzzesi non è, evidentemente, un problema.
Un comportamento diametralmente opposto a quello di Chiodi è stato, invece , quello tenuto da un altro Governatore, Vasco Errani dell'Emilia Romagna, il quale,  a proposito del deposito sotterraneo di gas  di Rivara (MO), ha contrastato il progetto durante tutto il suo iter amministrativo ed ha negato l'intesa con lo Stato nell'aprile 2012, un mese prima del sisma che ha colpito la Regione.
Errani non ha avuto bisogno di una legge regionale perché l'intesa è stata negata in base al principio di precauzione sancito dal Diritto Comunitario ed il Governo nazionale, di fronte al risoluto "no" della Regione, non ha avuto altra scelta che quella di cancellare il progetto.
La Snam ha, con grande cinismo, ripresentato il suo devastante e pericoloso progetto appena due giorni dopo il sisma che ha colpito l'Aquila e buona parte della Provincia. E Chiodi è stato zitto, come è stato con la bocca cucita quando i suoi colleghi di partito, i Ministri Paolo Romani e Stefania Prestigiacomo, hanno emanato i rispettivi decreti di pubblica utilità e di compatibilità ambientale, propedeutici al rilascio dell'autorizzazione finale.
L'unica volta che Chiodi ha parlato è stata il 10 maggio del 2012  quando, nel tavolo-farsa promosso dall'allora (e attuale) Sottosegretario Claudio De Vincenti, egli, insieme all'Assessore Mauro Di Dalmazio e al Dirigente regionale Antonio Sorgi, per spianare la strada alla Snam, ha sostenuto che il megagasdotto "Rete Adriatica" non sarebbe altro che ... un'opera di urbanizzazione!
Ma come? Un'opera mastodontica e "strategica", che attraversa 10 Regioni e che necessita di una  serie innumerevole di pareri ed autorizzazioni, comprese le intese con lo Stato, viene equiparata ai tubi che portano il gas alle utenze finali che, come è noto, non richiedono autorizzazione?
Come può una persona che ignora, o fa finta di ignorare, la differenza macroscopica che c'è tra una grande infrastruttura di trasporto e la rete locale di distribuzione del gas, governare un'intera Regione? Chiodi non può continuare impunemente a prendere in giro i cittadini.
Così come non può continuare a prendersi gioco di un' intero Consiglio Regionale che, con voto unanime, ha votato ben due risoluzioni che lo impegnano  a negare l'intesa con lo Stato.
Le Istituzioni meritano rispetto e il primo a dare l'esempio, per il ruolo che ricopre, deve essere proprio lui. O è troppo chiedere questo all'uomo smascherato?"

                                Comitati cittadini per l’ambiente