L'iniziativa dei Comuni del territorio della Comunità Montana Peligna e del comitato ha portato negli ultimi anni all'approvazione di atti deliberativi per richiedere al Ministero la riconversione per fini civili."Abbiamo cominciato nel 2006 con tutti i comuni e con il comitato dei cittadini di valle futura, con le delibere di tutti i comuni della comunità montana, la delibera del consiglio provinciale, la risoluzione del consiglio regionale, una battaglia con diversi gradi"ha ricordato Carrara."Al momento non è arrivata nessuna richiesta ufficiale al Ministero della Difesa per richiedere la riconversione di quel deposito.Noi vogliamo rilanciare l'azione che stiamo conducendo da anni, vista anche la disponibilità dell'Assessore Giuliante, di portare questa nuova richiesta fino al Ministero.Vogliamo la smilitarizzazione del deposito militare, con la realizzazione di una struttura al servizio della protezione civile"ha concluso Carrara."Riteniamo che ci siano i margini, sottolineati per altro da una mozione approvata in consiglio regionale, per poter avviare un percorso di riconversione del sito"ha detto Giuliante."Il territorio deve mobilitare tutte quante le risorse a livello nazionale con il coinvolgimeto di
parlamentari e di uomini di governo della regione per raggiungere questo obiettivo"ha aggiunto Giuliante."C'è una struttura che è già predisposta per ospitare una serie di uffici e per essere utilizzata in termini logistici, quindi convergente rispetto al discorso che si sta portando avanti.Sarebbe sciocco non affrontare questo problema e cercare di risolverlo, bisogna comunque usare prudenza.L'ipotesi principale è quella dell'utilizzo complessivo di tutta la struttura, ma siamo disponibili a una discussione anche a cedere una porzione per magazzinaggio e quant'altro, questa può essere una ipotesi subordinata, che può far convivere le due situazioni"ha concluso Giuliante.Per il Sindaco di Pratola De Crescentiis la smilitarizzazione è difficile, ma non bisogna arrendersi."Saremo sempre presenti come amministrazione ad ogni iniziativa finalizzata alla riconversione del sito"ha detto De Crescentiis.Anche per il sindaco di Prezza Iannozzi, che condivide insieme ai comuni di Pratola e Sulmona la base militare di San Cosimo, la sua amministrazione è disponibile a qualsiasi iniziativa, come ha dimostrato in passato con la proposta approvata dal Consiglio Comunale di riconvertire l'intera area ad un uso non militare.Mario Pizzola ha sollecitato la politica a svolgere una visita all'interno della struttura per capire cosa c'è dentro."Io credo nella possibilità della smilitarizzazione per tre motivi"ha detto Pizzola."Il primo è che dopo 70 anni che abbiamo subito il peso di questo impianto, ora se come si dice, non ci sono armamenti sofisticati, sarebbe ora che venisse chiusa.Il secondo è che questo deposito è un obiettivo sensibile è pericoloso per la popolazione.Ricordate nel 1986 quando Gheddafi minacciò di colpirlo e poi potrebbe saltare in aria, come è già successo in altri luoghi del mondo.Il terzo motivo è che può essere riconvertito per finalità utili alla comunità.Potrebbe essere utilizzato infatti come eliporto, come prima accoglienza in caso di eventi tellurici ecc..E' ideale come sede della protezione civile, vista la vicinanza con l'autostrada e la ferrovia".Al termine della riunione è stato redatto un documento unico delle parti interessate con la creazione di un comitato ristretto che ha l'obiettivo di rendere fattibili le ipotesi formulate durante l'incontro.