della soprintendenza, i reperti archeologici riportati alla luce nel 2006, che documentano la presenza nel centro storico sulmonese di una splendida domus romana risalente all'epoca augustea. Documento tangibile delle antiche origini di Sulmona, città d'arte. Inaugurata nel tardo poemriggio, con una cerimonia poco formale, senza discorsi e un veloce taglio del nastro dagli assessori comunali Nicola Guerra e Gianni Cirillo e dal presidente della Fondazione Carispaq, Roberto Marotta, insieme agli architetti progettisti Roberta Di Loreto e Matteo Falcone,
e ai responsabili della ditta Palombizio costruzioni di Roccacasale. Originariamente, dopo la scoperta dell'antica villa, avvenuta per caso durante lavori nella zona retrostante il liceo Classico, si era pensato a una copertura con lastroni di vetro, così come avviene in molte città, dove i turisti e i cittadini stessi possono vivere quella straordinaria sensazione di guardare una vera domus antica che testimonia il passato. Lo sa bene l'architetto, il quale ha spiegato, in un'intervista, che sarebbero stati necessari maggiori contributi. Il progetto, infatti, fu poi abbandonato per motivi economici e sostituito con quello attuale, promosso grazie al contributo di centomila euro della Fondazione Carispaq. Dare risalto alla comunicazione, rendendo visibile il più possibile i reperti è lo scopo del muro, scelto appositamente per evidenziare il contrasto e realizzato con un materiale ad hoc, che segue un percorso studiato fino all' esatta collocazione spaziale della villa romana ridisegnata a terra. I reperti resteranno in mostra nelle bacheche solo una settimana, su concessione della soprintendenza in occasione dell'inaugurazione di ieri. Nulla è sistemato a caso e ogni particolare è curato a dovere, come ha illustrato l'architetto, precisando come anche le aiuole riproducano il disegno dei reperti, oggi a due metri e quaranta sotto terra. "Non è detto che in futuro non si possa intervenire e scavare" aggiunge Di Loreto, rassicurando quanti ritengano che la antica domus resti seppellita per sempre. Le perplessità, però, potrebbero sorgere, se si pensa che a Sulmona un museo archeologico è stato inaugurato solo dopo quarant'anni. L'anno scorso. Sperando, dunque, che il bell'aspetto riconsegnato a una piazza nelle antiche mura sulmonesi sia solo il primo passo. g.s.