può fare se non farsi coraggio a vicenda, facendo forza sulla solidarietà che lega mentre si vacilla nella stessa barca, il sindaco di Sulmona, le ha inviato una lunga lettera, informale e non pubblicamente, esponendo anche personali dubbi, rivelandole, nell'incipit, di essere stato toccato nel cuore ed aver ritenuto opportuno scriverle di fronte allo struggente messaggio. Nessuna promessa, nessuna luna da poter staccare e portare giù per veder le sue bambine sorridere, ma parole che annunciano l'aprirsi di spiragli per la Sitindustrie, in cui suo marito era dipendente, ma da sei mesi senza stipendio, spiegando che la vertenza sembra sia sulla buona strada di risoluzione e che i tempi sembrerebbero maturi per nuove commesse che consentirebbero addirittura la riapertura della fabbrica, questo dopo aver trattato con la delegazione, senza i sindacati. "Incrociamo le dita", scrive. Nella lunga risposta, il primo cittadino spiega i suoi interventi in questi quattro anni di mandato per tentare di "curare" disoccupazione e difficoltà economica (ricorre a metafore in riferimento al suo mestiere di medico). "Quattro anni fa cercai di trasformare il nucleo industriale in nucleo per lo sviluppo aprendo le porte ad imprenditori che investissero sul nostro territorio e creassero posti di lavoro", ha detto, annunciando, poi, che "forse in autunno vedremo qualcosa di buono" poichè "le nuove norme tecniche del nucleo sono "passate" e sono in pubblicazione". Ad aver commosso il sindaco, come ci ha raccontato telefonicamente questa mattina, sono state le figlie della signora Pamela, tanto che nel lungo messaggio ha fatto riferimento al suo essere padre. Ha tentato di infonderle coraggio e speranza. Quell'auspicio che qualcosa possa cambiare e chi è senza lavoro possa tornare a sentirsi nobile con uno stipendio da portare a casa per la serenità dei propri figli. Questa mattina la signora Pamela è stata ricevuta a palazzo San Francesco, contenta che "qualcuno" l'abbia ascoltata. Si fa forza, spera di riuscire a trovare un lavoro anche lei e ci dice: "continueremo a stringere i denti". Domani gli operai, come annunciato nei giorni scorsi, andranno dal Prefetto all'Aquila. "Speriamo che qualcosa si sblocchi".
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giovedì 7 giugno 2012
MADRE DISPERATA, SINDACO RISPONDE E LA INCONTRA. SPIRAGLI PER SITINDUSTRIE
può fare se non farsi coraggio a vicenda, facendo forza sulla solidarietà che lega mentre si vacilla nella stessa barca, il sindaco di Sulmona, le ha inviato una lunga lettera, informale e non pubblicamente, esponendo anche personali dubbi, rivelandole, nell'incipit, di essere stato toccato nel cuore ed aver ritenuto opportuno scriverle di fronte allo struggente messaggio. Nessuna promessa, nessuna luna da poter staccare e portare giù per veder le sue bambine sorridere, ma parole che annunciano l'aprirsi di spiragli per la Sitindustrie, in cui suo marito era dipendente, ma da sei mesi senza stipendio, spiegando che la vertenza sembra sia sulla buona strada di risoluzione e che i tempi sembrerebbero maturi per nuove commesse che consentirebbero addirittura la riapertura della fabbrica, questo dopo aver trattato con la delegazione, senza i sindacati. "Incrociamo le dita", scrive. Nella lunga risposta, il primo cittadino spiega i suoi interventi in questi quattro anni di mandato per tentare di "curare" disoccupazione e difficoltà economica (ricorre a metafore in riferimento al suo mestiere di medico). "Quattro anni fa cercai di trasformare il nucleo industriale in nucleo per lo sviluppo aprendo le porte ad imprenditori che investissero sul nostro territorio e creassero posti di lavoro", ha detto, annunciando, poi, che "forse in autunno vedremo qualcosa di buono" poichè "le nuove norme tecniche del nucleo sono "passate" e sono in pubblicazione". Ad aver commosso il sindaco, come ci ha raccontato telefonicamente questa mattina, sono state le figlie della signora Pamela, tanto che nel lungo messaggio ha fatto riferimento al suo essere padre. Ha tentato di infonderle coraggio e speranza. Quell'auspicio che qualcosa possa cambiare e chi è senza lavoro possa tornare a sentirsi nobile con uno stipendio da portare a casa per la serenità dei propri figli. Questa mattina la signora Pamela è stata ricevuta a palazzo San Francesco, contenta che "qualcuno" l'abbia ascoltata. Si fa forza, spera di riuscire a trovare un lavoro anche lei e ci dice: "continueremo a stringere i denti". Domani gli operai, come annunciato nei giorni scorsi, andranno dal Prefetto all'Aquila. "Speriamo che qualcosa si sblocchi".