SULMONA - Secondo appuntamento per il movimento Sulmona Bene Comune nato qualche giorno fa, ma che frigge già da molti mesi dalla voglia di assaggiare la politica e cucinarsi la città a fuoco vivo. Ancora non è noto il nome del grande chef, anche se le solite voci di corridoio un'idea se la sono fatta. Sembra che forchette e coltelli siano stati già affilati dai tempi delle riunioni autunnali, con la scusa di assemblee in nome della cultura, quella che non regnerebbe più a Sulmona, secondo la convinzione che sia rimasta chiusa nel cinema Pacifico, imprigionata in quel grande schermo che non proietta più. Se da un lato in città è in fermento il movimento di
stampo grillino, dal nome "Valle Peligna 5 stelle", che attraverso i social network rastrella adesioni, guadagnando terreno di riunione in riunone, dall'altro il "gruppo di sulmonesi con storie personali e professionali ed esperienze politiche e sociali diverse", come ama definirsi, e chi più ne ha più ne metta, chiama a raccolta la cittadinanza e quanti intendano confrontarsi, esporre idee-proposte-contributi-punto di vista, insomma, "partendo da un’analisi della situazione attuale" s'interroga "sulla possibilità di fare qualcosa per la nostra città". L'incontro è per venerdi 8 giugno ore 18 nell'agenzia per la promozione culturale. "Riteniamo giusto, e anche utile, condividere dall’inizio tutto, a partire dalla fase progettuale" spiegano i promotori in una nota. "Per forza di cose in 5-6 ci siamo assunti il compito di indire un primo incontro lo scorso 30 maggio" (clicca qui) "Serviva innanzitutto per capire se era solo un tentativo velleitario o se un sogno per una Sulmona diversa avrebbe potuto essere condiviso da più persone. La risposta a questo primo incontro" secondo gli organizzatori "è stata positiva sia in termini numerici, ma soprattutto in termini qualitativi, con tanti giovani disposti ad impegnarsi". Volti e protagonisti non nuovi sulla scena, tra associazioni culturali, Sulmonacinema, comitati, ex politici, che vogliono entrare in politica, ma senza i partiti perchè, dicono, "non sembrano in grado, tutti, di risolvere i problemi della nostra comunità". E così chiedono la partecipazione dei cittadini. Si spalancano le porte. Primo esperimento e già si parla di risultati. "Il risultato raggiunto" continuano gli organizzatori in una nota "ci incoraggia a proseguire quest’esperienza di democrazia partecipata e indire un incontro ufficiale. In tale occasione, dovremo decidere la strada da percorrere insieme e il modello organizzativo. La volta scorsa abbiamo proposto la creazione di gruppi di lavoro (non prefissati da nessuno) aperti a chiunque voglia impegnarsi anche solo su singoli aspetti, nella realizzazione di un progetto più complessivo per Sulmona. Ora dobbiamo definirli con maggior precisione".
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