| Mastrangioli |
degli altri, tollerante fino a essere definito “buonista”, che per una certa politica significava e significa tuttora debolezza e arrendevolezza. E’ indubbio che la prova più difficile che affrontò e vinse furono le elezioni amministrative del 1993, che chiusero un ciclo più che ventennale di governo locale monocolore. Le vinse capeggiando una coalizione vasta ed eterogenea, forse con un programma non chiaro e definito nei suoi lineamenti strategici, ma animata e sorretta da una ventata di ricercato rinnovamento dei gruppi dirigenti che proveniva sia dalla comunità locale sia dal momento storico nazionale.Quel risultato elettorale, è fuori di ogni dubbio, avviò una profonda riflessione tra le forze politiche che furono sconfitte e aprì una nuova fase politica locale che si è dipanata per circa un quindicennio e che risulta ancor’oggi non del tutto assestata per il permanere della frattura storica, della svolta, che si realizzò nel 1993 con la vittoria a Sindaco di Giuseppe Pipponzi.A Giuseppe Pipponzi, esprimo un pensiero personale, sono grato e nello stesso tempo onorato per averlo avuto tra i miei sostenitori politici nella mia prima elezione a Sindaco nel 1997, dopo il suo mandato.Un sostegno che passò attraverso la costruzione di una coalizione, allora inedita per Raiano, tra il Partito Popolare, da poco costituito e al quale apparteneva Pipponzi, e un pezzo della sinistra raianese che più di altri affrontò con profonda autocritica la sconfitta del 1993. E’ vero che altre fratture si determinarono e si svilupparono nel corso dei successivi anni, pur tuttavia è fuori di ogni dubbio che un clima di maggiore tolleranza e dialogo tra i pluralismi politici e individuali locali si è nel tempo affermato: gran parte del merito è giusto riconoscerlo a Giuseppe Pipponzi.