SULMONA - Tra un mese si compirà un anno da quando il cinema Pacifico ha spento i motori issando una sorta di drappo sul grande schermo, nell'attesa che qualcuno torni a tirarlo giù di nuovo permettendo la proiezione dei film nonostante quelle scomode sedie verdi e quel sistema di riscaldamento da carretto a manovella. La storica sala di via Roma, ad oggi, apre i battenti a richiesta, per determinati eventi e manifestazioni. Divenendo ora teatro, ora
auditorium per gloriosi concerti, trasformandosi a volte in una aula convegni, altre in salotto con skytv, tramutandosi anche in aula di tribunale (per il processo ad Ovidio). A puntualizzare la vicenda della chiusura del Cinema Pacifico è il sindaco Federico, cogliendo l'occasione di rispondere ai giovani dell'Idv i quali ieri, in una nota, (clicca qui) avevano sottolineato il malcontento delle nuove generazioni sulmonesi che lamentano mancanza di spazi in città a loro dedicati e punti di aggregazione. Il primo cittadino, oltre a precisare che da parte dell’Amministrazione e delle Forze dell’Ordine "non sarà concessa alcuna tregua a chi specialmente di notte distrugge la nostra città mentre è in preda ai fumi dell’alcol", si sofferma a dare risposta solamente in merito alla sala cinematografica. "Il Cinema
Pacifico" scrive Federico "non è stato “tolto” a nessuno, anzi l’Amministrazione Comunale lo ha “dato” attraverso un affidamento provvisorio ad una associazione. Successivamente, la stessa Amministrazione ha rinnovato l’affidamento una prima volta e, quindi, una seconda volta. Così come prevede la legge è stato infine indetto un bando (clicca qui) che prevedeva l’assegnazione al vincitore alla modica cifra di tremila euro l’anno, vale a dire 250 euro al mese e cioè circa la metà dell’affitto di un normale appartamento. Il bando è andato tuttavia deserto" (CLICCA QUI ndr) non certo per volere dell’Amministrazione ma forse per il fatto che non fosse prevista nel bando medesimo l’autorizzazione alla vendita di alcolici. Qualcuno deve essersi scoraggiato per questa postilla" aggiunge il sindaco "ma il nostro cinema, ancorchè chiuso, deve rimanere un cinema e non può né per legge, né per opportunità e nemmeno per rispetto di chi investe i soldi propri, diventare un bar". g.s.