SULMONA - Si parla di cinema Pacifico (clicca qui) e si riaccendono le polemiche. E' ancora scontro tra Sulmonacinema e sindaco. Immediata la replica alle dichiarazioni del primo cittadino (clicca qui) da parte dell'associazione Sulmonmacinema, che per un anno ha gestito la storica sala di via Roma e non ha partecipato al bando indetto dall'amministrazione comunale quando un anno fa lo schermo fu lasciato in bianco. Sulmonacinema tiene a puntualizzare alcuni passaggi della vicenda citati da Federico, (clicca qui) che rispondeva ai giovani dell'Idv (clicca qui) i quali evidenziavano la mancanza di spazi di aggregazione in città. "Si conferma che l'amministrazione aveva dato in gestione temporanea il cinema a Sulmonacinema fino all'espletamento
della gara per l'affidamento definitivo; a una prima proroga di pochi mesi (probabilmente in quanto il Comune non era riuscito nei tempi dallo stesso stabiliti a redigere il bando) ne seguiva un'altra altrettanto breve, che però poneva condizioni e oneri non sostenibili e in contrasto con lo spirito iniziale dell'affidamento" racconta l'associazione
"Prima di tutto la logica e in secondo luogo l'interesse per il bene della cittadinanza avrebbero dovuto determinare scelte diverse in capo ai nostri amministratori: ad esempio che il cinema continuasse a funzionare fino all'effettiva individuazione del nuovo gestore e non, come successo, che venisse chiuso, interrompendo uno dei pochi servizi culturali e di sano intrattenimento presenti nella nostra cittadina. Invece Sulmonacinema (nonostante la petizione di oltre 1500 firme raccolte in pochissimi giorni tra i sulmonesi di ogni età evidentemente soddisfatti della sua offerta culturale) ha dovuto lasciare nel mese di maggio 2011 la struttura che è stata riaperta parzialmente a cura di una cooperativa di servizi solo dopo diversi mesi di inattività e senza che tornasse al regime virtuoso che l'aveva caratterizzata nell'anno e mezzo di gestione precedente" E ancora, quanto al bar "il progetto presentato da Sulmonacinema era in linea e anzi anticipava le tendenze delle realtà culturali europee più evolute" scrive Sulmonacinema "Tanto che venne ritenuto dall'Amministrazione meritevole di apprezzamento “per correttezza, progettualità, taglio culturale ed innovatività”. Esso comprendeva l'uso polifunzionale della sala per proiezioni (minimo 4 giorni a settimana), incontri di approfondimento, laboratori teatrali, presentazioni di libri, concerti e anche l'utilizzo del bar come volano di socializzazione e come aiuto economico nella gestione assai onerosa di una struttura che per sostenersi deve poter contare, in mancanza di aiuti pubblici, su forme alternative di introiti come l'autofinanziamento, fermo restando che nel nostro caso i soci prestavano inoltre attività volontaria (quindi gratuita). Inoltre" conclude "forse il sindaco non è a conoscenza dei termini della convenzione che è stata firmata nel 2009, secondo cui il Comune si impegnava a pagare, come infatti è successo, la realizzazione nel cinema di un bancone bar a tutti gli effetti. Ora la domanda è: perché pagare un bar con soldi pubblici se nessuno lo può utilizzare? Concludiamo citando la replica del sindaco e lasciando aperte le riflessioni: “ il nostro cinema, ancorchè chiuso […] deve rimanere un cinema”. Appunto...".
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