
SULMONA –
Da una parte le riunioni, dall’altra i comunicati. Che
il Pd di Sulmona soffrisse di mancata unità e polemiche di sottofondo lo si era
capito da tempo. Comincia a marcarsi quel solco che
divide in due il partito democratico e spezza la "Catena". Una miccia che sta per
esplodere. Ieri una parte del Partito, quella composta dagli ex Ds e dai giovani democratici, ha sentito la necessità di
riunirsi in assemblea e fare il punto della situazione con l’intento di
sciogliere i nodi ormai al pettine e “vedere il da farsi” perché “non fatto”. Sale a
galla, quindi, il malcontento di chi reputa non raggiunti gli obiettivi da
parte dei vertici, ognuno esponendo democraticamente
il proprio punto di vista sottolineando una chiusura da parte della segreteria che non sarebbe riuscita a ricucire gli strappi. Determinazione di chi non condivide i battitori
liberi o mancate concertazioni è stata palesata dai diversi interventi nella
sala di palazzo Sardi. Riunione
interpretata dal segretario cittadino (assente) come un “giocare allo sfascio” e “un atto
grave ed irresponsabile, un evidente regalo alla Giunta Federico”. Ha immediatamente voluto dire la sua pubblicamente il vertice attraverso una nota inviata di
primo mattino oggi e firmata "segreteria del pd" tentando di riunire gli anelli della catena. Ridimensiona la portata della contrapposizione il segretario, parlando, nella nota, di “un
gruppo piuttosto ristretto di iscritti - una quarantina, compresi
una decina di "ospiti" di altri circoli del comprensorio” che si è “autoconvocata
presso la sala della Comunità montana per tentare di delegittimare, decidendo
di presentare un documento in tal senso - nonostante la richiesta del
segretario provinciale di recedere da tale intento - la segreteria cittadina in
carica del Pd Sulmona”. Ci tengono a precisare, sempre nella nota, la legittima
elezione avvenuta nel “congresso di luglio 2011 col risultato record in
provincia dell'Aquila di 250 voti a favore contro 40 astenuti e nulle (espressi
dagli stessi più o meno che ieri si sono autoconvocati)” “Un conto è la legittima critica, la giusta
rivendicazione di uno spazio per la battaglia interna e il dissenso, peraltro
mai negato” continuano dalla segreteria “un altro è giocare allo sfascio. Tutto
ciò dopo che per mesi si erano fatti da parte dalla segreteria cittadina
ripetuti tentativi e avanzate svariate proposte di arrivare ad una gestione
unitaria, come i vertici provinciali del partito possono testimoniare. E'
evidente che chi si rende artefice di tali comportamenti, non riconoscendo il
ruolo di organi direttivi eletti, continuando su questa strada si porrebbe
obiettivamente fuori dal partito e ne dovrebbe trarre le necessarie conseguenze”.
Prosegue nella nota snocciolando quanto fatto dal Pd sulmonese in questi 5
mesi, e parte l’elenco “la conferenza programmatica cittadina, i rapporti
riallacciati con le forze sociali, le organizzazioni imprenditoriali, gli
ordini professionali, in particolare sulla vicenda Tribunale, la ripresa di un dialogo costruttivo con le
altre forze del centrosinistra e le altre opposizioni per cominciare a
delineare un'alternativa di governo per la città”. Un partito che è tornato a
parlare di politica, e di contenuti”. Annuncia, in conclusione, l’intenzioni nei
prossimi giorni il di chiamare “i suoi iscritti a confermare con consenso - non
dubitiamo - larghissimo questa direzione politica e ad esprimere il loro pieno
sostegno alla segreteria cittadina, al lavoro finora svolto e al tanto lavoro
che c'è ancora da fare” G.S.