SULMONA – “ln ritardo sulla partenza della raccolta
differenziata è colpa al 100% dell'amministrazione comunale e non si può
invocare la scusa del terremoto”. Dure critiche piovono da parte del Pd che,
senza mezzi termini, punta il dito contro il Comune per non aver ancora
raggiunto l’obiettivo. Bandire immediatamente la gara unica per il servizio
rifiuti e avviare senza esitazione il confronto per la riorganizzazione del
Cogesa è quanto chiede il partito democratico sulmonese, spiegando che si
tratta di una “azione indispensabile per evitare la beffa dell'esclusione
di
Sulmona dalla società che detiene la proprietà dell'impianto e della discarica,
che rischia di concretizzarsi presto in applicazione delle nuove norme sui
servizi pubblici locali”. “La tragedia del 6 Aprile” scrivono dalla segreteria del
partito in una nota “non ha impedito ai comuni del cratere di ottenere una
percentuale maggiore del Comune di Sulmona sulla differenziata, per non parlare
di Pratola dove la percentuale è al 55% (dopo aver fatto la gara europea!). Il problema è che questa amministrazione non
si è rassegnata al fatto che per svolgere il servizio bisogna indire una gara
d'appalto pubblica, unificandola con quella della raccolta ordinaria ed
aggiungendo anche lo spazzamento. Da tre anni si "cincischia"
cercando l'escamotage per proseguire negli affidamenti diretti, generando disservizi
ed impedendo la concorrenze”. Il Pd sottolinea come le conseguenze della
mancata attivazione della raccolta differenziata ricadano sui cittadini “che pagano una TARSU spropositata e che
vedono la discarica riempirsi inesorabilmente. Le proposte del PD per bandire
le gare pubbliche vengono puntualmente bocciate in Consiglio Comunale”
precisano “e -altrettanto puntualmente- salgono i costi dei servizi in
affidamento diretto (più 800.000 all'anno dal 2008 al 2011) ed il numero di
assunti, mentre non aumenta -ma anzi diminuisce- il livello del servizio e la
precarietà dei lavoratori rimane cronica”
