tutti quei comportamenti che a nostro avviso sono in contrasto con le norme e i regolamenti vigenti” ha detto Mario Pizzola “e metteremo in atto altre
iniziative per premere sulla Regione affinchè il presidente Chiodi si decida ad attuare questa risoluzione a tre mesi dall'approvazione (il 18 ottobre) è rimasta lettera morta, non è possibile che un atto cosi' importante rimanga senza produrre risultati”. Il prossimo 17 marzo sarebbe la data fatidica per la scadenza dei termini per la concessione dell'autorizzazione da parte del Ministero. “Siamo ormai agli sgoccioli e se la politica e le istituzioni non si muovono” ha continuato Pizzola “davvero rischiamo che tra poche settimane avremo questo ok per un impianto cosi' pericoloso come ci dimostra anche l'incidente di ieri al metanodotto in provincia di Massa Carrara”. Ha rimarcato con forza, ancora una volta, Pizzola, la pericolosità degli impianti impattanti in una zona, come la nostra, altamente sismica e densamente popolata. “Devono essere necessariamente delocalizzati". Non mollano gli ambientalisti e, a quattro anni dalla nascita del comitato, proseguono la battaglia finchè contro gli impianti altamente impattanti."Noi riteniamo che sia quantomeno irresponsabile il comportamento di certi politici ed amministratori pubblici che di fronte al rischio concreto che la devastante centrale e il metanodotto possano essere realizzati, non stanno facendo nulla di fatto per fermare l'iter autorizzativo. Ci sono due risoluzioni una approvata dalla Regione e una dalla Camera dei deputati che sono rimaste” ribadisce Pizzola “lettera morta “perchè i nostri parlamentari non hanno mosso un dito per farsì che venga attuata la risoluzione del parlamento nei confronti del neo Ministro Passera. A livello regionale non c'è stata nessuna iniziativa, nemmeno da parte del Comune di Sulmona nè da altri organismi nei confronti del governatore della regione Chiodi che ha l'obbligo morale e politico di attuare la risoluzione adottata all'unanimità dallo stesso consiglio”.