SULMONA– “Nuovo ospedale di Sulmona: siamo di
fronte a una confusione politica o c’è altro?” E’ l’incipit firmato Terzo Polo che, oggi
pomeriggio, in una conferenza stampa congiunta nella sede sulmonese di Api, ha
puntato il dito contro l’amministrazione comunale, che “manca di una linea
politica”, e soprattutto contro il sindaco di Sulmona, il quale avrebbe agito da solo senza neanche relazionare in Consiglio
comunale circa la proposta di un project financing in merito alla costruzione del
nuovo nosocomio. Dubbiosi sulla
realizzazione effettiva. I tre consiglieri, Filadelfio Manasseri
(Api), Alessandro Maceroni (Fli) e Luigi Rapone (Udc) chiedono chiarimenti
al
primo cittadino, dopo aver scoperto, attraverso la delibera redatta dal manager
Asl il 27 settembre scorso, la soluzione decisa e presentata dal sindaco stesso
nella conferenza dei servizi del 6 ottobre 2009 (in cui aveva assicurato la
propria disponibilità a farsi parte attiva per l’eventuale cambio di
destinazione d’uso dell’area e degli immobili non più in uso sanitari da
alienare per reperire risorse finanziarie intergrazione da destinare alla
realizzazione del nuovo ospedale). Senza che “nessuno sapesse niente”, né
la cittadinanza, né i consiglieri comunali. “Come sindaco” affermano “ha
saputo semplicemente dire sì e far si che si consentirà la realizzazione di
attività commerciali, direzionali e residenziali in luogo dell’attuale
ospedale”. “Resto basito. E’ venuto a mancare un rapporto di fiducia” dice
Rapone. “Non critichiamo il bando, nemmeno il manager Asl1” afferma
Manasseri, secondo il quale un ospedale potrebbe essere costruito anche in 18
mesi se ci fosse una forte politica. L’inagibilità della struttura (che in base
agli studi delle Università dell’Aquila e Chieti risulta a rischio sismico) è
l’elemento che consente da solo priorità a Sulmona per costruire un nuovo
presidio. “Bisognava far fronte comune dal 2009, in questi due
anni si doveva insistere politicamente per avere le risorse proprio perché ci
sono studi che attestano il rischio sismico altissimo” ha tuonato
Maceroni aggiungendo “non è un regalo che la Regione ora sta
facendo al territorio, ma è un qualcosa che ci spetta di diritto”. Parlano di
“svilimento” i tre, perché consiglieri e assessori sono stati tenuti
all’oscuro. “Il Terzo Polo è aperto al confronto” concludono, annunciando
l’intenzione di un incontro pubblico per discutere sul “dove”, in quanto, a
detta loro, l’area scelta è inadeguata. G.S.