SULMONA - A un passo dalla vittoria di una lunga battaglia. Soddisfatti gli instancabili e tenaci comitati ambientalisti sulmonesi per l'approvazione della risoluzione anti gasdotto da parte del Consiglio Regionale d’Abruzzo.
"Con questa risoluzione, approvata oggi alla unanimità" scrivono in una nota
"il massimo organo della Regione, dopo aver sottolineato il carattere fortemente impattante del metanodotto Sulmona-Foligno di 168 km e della centrale di compressione che la Snam intende realizzare a Sulmona, sancisce che "non sussistono le condizioni per la espressione di un parere favorevole della Regione nell'ambito della intesa Stato-Regione" e ciò, in particolare, per l'elevato rischio sismico e per la grande qualità ambientale dei territori che verrebbero attraversati dal metanodotto. Di conseguenza il Consiglio Regionale "impegna il Presidente della Regione, dott. Gianni Chiodi, a mettere in atto le necessarie iniziative istituzionali nei confronti del Governo nazionale affinchè venga istituito un apposito tavolo tra tutti i soggetti interessati per la individuazione di un tracciato del metanodotto alternativo a quello della dorsale appenninica”. L'approvazione della risoluzione premia l'impegno e la tenacia con cui da quasi quattro anni i cittadini si battono contro l'ecomostro della Snam. Un ringraziamento particolare va a quei Sindaci e amministratori pubblici che, credendo fino in fondo nella giustezza della lotta, hanno presenziato ai lavori del Consiglio Regionale. Naturalmente la battaglia non è vinta, ma il voto di oggi costituisce un ulteriore tassello, quello più importante, per giungere alla vittoria, perchè la Regione ha un ruolo decisivo nell'intera vicenda. Ora tutte le Istituzioni d'Abruzzo (Regione, Provincia e Comuni) sono compatte nel considerare incompatibile il progetto della Snam. La prima e più immediata conseguenza dovrebbe essere la sospensione del rilascio di pareri o autorizzazioni da parte dei competenti organi regionali (come ad esempio l'Autorizzazione Integrata Ambientale per l'esercizio della centrale di compressione e spinta). Allo stop delle procedure in atto dovrebbe far seguito il diniego dell'intesa con lo Stato da parte del Governo regionale. Nel contempo, il Presidente Chiodi è chiamato ad attivare il tavolo per la individuazione di un tracciato alternativo per il metanodotto e, quindi, per una diversa localizzazione della centrale.
I comitati non abbasseranno la guardia, ma seguiranno molto da vicino e con grande attenzione l'evolversi dei fatti per scongiurare eventuali manovre miranti ad impedire che la risoluzione produca gli effetti che sono attesi."
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