3mila euro e' stato investito invece per la manutenzione ordinaria, a fronte di una necessita' di interventi di manutenzione urgenti nell'86% delle scuole, tenendo conto anche del fatto che il 52% del totale e' stato costruito almeno piu' di 40 anni fa. Il primo capoluogo provinciale in Abruzzo per la sicurezza nelle scuole e' Teramo, al 45esimo posto nella classifica italiana; lo seguono Chieti (60esima) e Pescara (76). Per motivazioni legate al sisma, L'Aquila non e' stata presa in esame. Teramo si conferma il migliore capoluogo provinciale d'Abruzzo anche nella graduatoria per le buone pratiche, collocandosi al 26esimo posto nella graduatoria nazionale con un punteggio di 77,09; Chieti e' 66esima con 34,58, mentre Pescara ha un desolante 80esimo posto su 82 voci, con un punteggio di appena 16. Chieti manca per un pelo la top ten dei Comuni dove le scuole sono esposte a un maggiore rischio ambientale: e' infatti al 13esimo posto in Italia. La seguono Pescara (27 esima in Italia) e Teramo (53esima). Se onnipresente e' la certificazione igienico-sanitaria (100%), e' minimo invece l'utilizzo di fonti rinnovabili (il 13,60%), solo nel 60% delle scuole viene praticata la raccolta della plastica e nel 35% la differenziazione dei rifiuti, e nessuna ha dichiarato di usufruire del servizio del pedibus: scarso il 10% si avvale del servizio dei nonni vigili e zero di piste ciclabili. Nonostante il 73,60% delle scuole abbia dichiarato il rischio sismico, infine, in Abruzzo piu' della meta' e' ancora priva di un certificato di idoneita' o di collaudo statici, presenti in non oltre il 44% degli edifici. "Non si riesce a uscire dall'emergenza - commenta Antonella Carlucci, della segreteria di Legambiente Abruzzo - Gli enti locali, strozzati fra il patto di stabilita' e il mancato trasferimento di fondi dallo Stato, non riescono piu' a stanziare sufficienti finanziamenti per la manutenzione delle scuole e il livello di qualita' dei servizi scolastici. Il nodo aperto rimane l'aumento dei finanziamenti previsti per la messa in sicurezza delle scuole, associato a una programmazione che individui le priorita' da affrontare. Per fare questo e' necessario pero' l'accesso ai dati dell'anagrafe scolastica, che malgrado gli annunci non sono ancora noti. Per questo chiediamo ancora una volta che l'anagrafe sia finalmente pubblicata, anche con dati parziali, riconoscendo ai cittadini il diritto di sapere le condizioni reali delle nostre scuole".
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giovedì 20 ottobre 2011
EDILIZIA SCOLASTICA. DOSSIER LEGAMBIENTE IN ABRUZZO NON SI INVESTE
L’AQUILA -
Dal dossier Ecosistema Scuola, la ricerca annuale di Legambiente sulla qualita' delle strutture e dei servizi della scuola
dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado dei Comuni capoluogo di
Provincia, presentato stamane a Bologna, emerge il quadro di un Abruzzo che continua a non ritenere
necessario investire nell'edilizia scolastica. Dall'indagine di Legambiente,
che intende restituire una fotografia degli investimenti degli enti locali per
la sostenibilita' e la sicurezza degli edifici scolastici, diventa chiaro che
gli investimenti per la manutenzione straordinaria in Abruzzo subisce una
brusca flessione quasi del 44% rispetto al 2010, nonostante i mutui accesi da
alcune province per la ristrutturazione delle scuole: 18.400 euro calcolati nel
2011, contro i 32.600 del 2010. Solo un totale di
3mila euro e' stato investito invece per la manutenzione ordinaria, a fronte di una necessita' di interventi di manutenzione urgenti nell'86% delle scuole, tenendo conto anche del fatto che il 52% del totale e' stato costruito almeno piu' di 40 anni fa. Il primo capoluogo provinciale in Abruzzo per la sicurezza nelle scuole e' Teramo, al 45esimo posto nella classifica italiana; lo seguono Chieti (60esima) e Pescara (76). Per motivazioni legate al sisma, L'Aquila non e' stata presa in esame. Teramo si conferma il migliore capoluogo provinciale d'Abruzzo anche nella graduatoria per le buone pratiche, collocandosi al 26esimo posto nella graduatoria nazionale con un punteggio di 77,09; Chieti e' 66esima con 34,58, mentre Pescara ha un desolante 80esimo posto su 82 voci, con un punteggio di appena 16. Chieti manca per un pelo la top ten dei Comuni dove le scuole sono esposte a un maggiore rischio ambientale: e' infatti al 13esimo posto in Italia. La seguono Pescara (27 esima in Italia) e Teramo (53esima). Se onnipresente e' la certificazione igienico-sanitaria (100%), e' minimo invece l'utilizzo di fonti rinnovabili (il 13,60%), solo nel 60% delle scuole viene praticata la raccolta della plastica e nel 35% la differenziazione dei rifiuti, e nessuna ha dichiarato di usufruire del servizio del pedibus: scarso il 10% si avvale del servizio dei nonni vigili e zero di piste ciclabili. Nonostante il 73,60% delle scuole abbia dichiarato il rischio sismico, infine, in Abruzzo piu' della meta' e' ancora priva di un certificato di idoneita' o di collaudo statici, presenti in non oltre il 44% degli edifici. "Non si riesce a uscire dall'emergenza - commenta Antonella Carlucci, della segreteria di Legambiente Abruzzo - Gli enti locali, strozzati fra il patto di stabilita' e il mancato trasferimento di fondi dallo Stato, non riescono piu' a stanziare sufficienti finanziamenti per la manutenzione delle scuole e il livello di qualita' dei servizi scolastici. Il nodo aperto rimane l'aumento dei finanziamenti previsti per la messa in sicurezza delle scuole, associato a una programmazione che individui le priorita' da affrontare. Per fare questo e' necessario pero' l'accesso ai dati dell'anagrafe scolastica, che malgrado gli annunci non sono ancora noti. Per questo chiediamo ancora una volta che l'anagrafe sia finalmente pubblicata, anche con dati parziali, riconoscendo ai cittadini il diritto di sapere le condizioni reali delle nostre scuole".
3mila euro e' stato investito invece per la manutenzione ordinaria, a fronte di una necessita' di interventi di manutenzione urgenti nell'86% delle scuole, tenendo conto anche del fatto che il 52% del totale e' stato costruito almeno piu' di 40 anni fa. Il primo capoluogo provinciale in Abruzzo per la sicurezza nelle scuole e' Teramo, al 45esimo posto nella classifica italiana; lo seguono Chieti (60esima) e Pescara (76). Per motivazioni legate al sisma, L'Aquila non e' stata presa in esame. Teramo si conferma il migliore capoluogo provinciale d'Abruzzo anche nella graduatoria per le buone pratiche, collocandosi al 26esimo posto nella graduatoria nazionale con un punteggio di 77,09; Chieti e' 66esima con 34,58, mentre Pescara ha un desolante 80esimo posto su 82 voci, con un punteggio di appena 16. Chieti manca per un pelo la top ten dei Comuni dove le scuole sono esposte a un maggiore rischio ambientale: e' infatti al 13esimo posto in Italia. La seguono Pescara (27 esima in Italia) e Teramo (53esima). Se onnipresente e' la certificazione igienico-sanitaria (100%), e' minimo invece l'utilizzo di fonti rinnovabili (il 13,60%), solo nel 60% delle scuole viene praticata la raccolta della plastica e nel 35% la differenziazione dei rifiuti, e nessuna ha dichiarato di usufruire del servizio del pedibus: scarso il 10% si avvale del servizio dei nonni vigili e zero di piste ciclabili. Nonostante il 73,60% delle scuole abbia dichiarato il rischio sismico, infine, in Abruzzo piu' della meta' e' ancora priva di un certificato di idoneita' o di collaudo statici, presenti in non oltre il 44% degli edifici. "Non si riesce a uscire dall'emergenza - commenta Antonella Carlucci, della segreteria di Legambiente Abruzzo - Gli enti locali, strozzati fra il patto di stabilita' e il mancato trasferimento di fondi dallo Stato, non riescono piu' a stanziare sufficienti finanziamenti per la manutenzione delle scuole e il livello di qualita' dei servizi scolastici. Il nodo aperto rimane l'aumento dei finanziamenti previsti per la messa in sicurezza delle scuole, associato a una programmazione che individui le priorita' da affrontare. Per fare questo e' necessario pero' l'accesso ai dati dell'anagrafe scolastica, che malgrado gli annunci non sono ancora noti. Per questo chiediamo ancora una volta che l'anagrafe sia finalmente pubblicata, anche con dati parziali, riconoscendo ai cittadini il diritto di sapere le condizioni reali delle nostre scuole".