della risoluzione, presentata dai Deputati del PD Mariani, Lolli,Vannucci e Verini, costituisce un fondamentale punto di svolta nell'annoso problema del contestatissimo metanodotto della Snam.
“È un risultato di grande valore”, dicono i parlamentari. La modifica del tracciato, dice la risoluzione, è “sia per evitare gli alti costi ambientali che deriverebbero, sia per l'elevato pericolo per la sicurezza dei cittadini dovuto al rischio sismico che metterebbe a dura prova la vulnerabilità della condotta”. “La nostra posizione -proseguono - nasceva dall'esigenza di mettere attorno ad un tavolo tutti i soggetti: le amministrazioni locali, i tecnici, la Snam , i Comitati, per confrontare tutti i problemi che presenta il tracciato proposto che, non solo a nostro parere, rischia di causare danni ambientali contenendo inoltre aspetti critici per la sismicità dei territori interessati” “Il fatto che la Commissione Ambiente abbia votato la nostra risoluzione all'unanimità significa che i suoi contenuti erano ragionevoli e costruttivi. Si apre ora - concludono Mariani, Lolli, Vannucci e Verini - una fase nuova, di confronto di merito e di ascolto sostanziale delle ragioni di chi non è pregiudizialmente contro lo sviluppo della rete gas, ma nutre profonde ragioni di contrarietà verso il tracciato progettato”.
Dopo i Comuni, le Province e il Consiglio Regionale d'Abruzzo è la volta del massimo organo elettivo dello Stato italiano : il Parlamento. Tutti dicono che il progetto della Snam non può essere realizzato e che va quindi cambiato. “A questo punto” dicono i comitati in una nota “se
insieme a tutti gli Enti e i soggetti interessati accetti di sedersi ad un tavolo per individuare una ragionevole alternativa. Glielo chiede
Ci
auguriamo che la Snam
(Eni) si renda consapevole di questo, tanto più che in passato ha più volte
affermato di voler procedere tenendo conto della volontà delle
popolazioni coinvolte.
Ma la risoluzione della Camera dei Deputati, oltre che avere ripercussioni sulla Snam, è diretta in primo luogo a tutti gli organi decisionali, da quelli nazionali a quelli regionali.
Ma la risoluzione della Camera dei Deputati, oltre che avere ripercussioni sulla Snam, è diretta in primo luogo a tutti gli organi decisionali, da quelli nazionali a quelli regionali.
Il Governo
nazionale, in particolare il Ministero
dello Sviluppo Economico, è chiamato prioritariamente a darne attuazione,
fermando il procedimento in atto.
Così come,
alla luce della volontà espressa a livello parlamentare, il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha una importantissima motivazione in più per
attuare subito la risoluzione del Consiglio Regionale del 18 ottobre che lo
impegna a richiedere il tavolo per la individuazione del tracciato alternativo
alla dorsale appenninica. Infine le
strutture della Regione Abruzzo non possono ignorare la chiara volontà espressa
da tutti gli Organi Elettivi. Perciò, dopo il voto unanime della Commissione
Ambiente della Camera, il Settore
Energia della nostra Regione ha
una ulteriore ragione, la più importante, per fermare il procedimento relativo
alla centrale di compressione che la
Snam vorrebbe imporre a tutti i costi al nostro territorio”