VASTO - "Che si sappia bene, Il suicidio di un detenuto viene vissuto con grande dolore da tutti gli attori carcerari compresi quei poliziotti penitenziari che spesso e volentieri, seppur quasi sempre ingiustamente, sono costretti a passare tempi infernali per rispondere di un reato (culpa in vigilando del custode) che sarebbe quasi ora, quanto meno per i casi di suicidio, di abrogare.L'assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste, operata in questa direzione dal tribunale di Vasto nei confronti del nostro collega ci rende molto soddisfatti anche se veder restituire anni di stress da disperazione non sarà affatto facile, per non dire impossibile.Sommare dolore al dolore è un qualcosa che difficilmente si riesce a colmare.
Dai poliziotti penitenziari si pretende spesso ciò che la natura quasi sempre non permetterà mai soprattutto quando si ha a che fare con la mente imperscrutabile di un detenuto.
Al collega assolto va il nostro più totale compiacimento".
-Cosi il Componente della segreteria nazionale Cnpp-Spp Mauro Nardella-
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