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mercoledì 19 febbraio 2025

FUTURO AMBIENTE SPA: "IPOTESI PRIVATIZZAZIONE SEMPRE PIÙ CONCRETA DI FRONTE A UN CENTRODESTRA IMPALPABILE E SENZA CORAGGIO"


PESCARA - "Non c'era mai capitato di assistere ad un Consiglio comunale straordinario in cui non venisse votato alcun ordine del giorno di impegno.A dire il vero le avvisaglie erano diverse. Prima del Consiglio comunale, richiesto peraltro dai sindacati di Ambiente, avevamo assistito alle nebulose dichiarazioni del Sindaco (Masci) e dell'Assessore Orta, i quali davano l'impressione di non sapere nemmeno quale fosse precisamente l'oggetto di discussione. Nel Consiglio straordinario abbiamo addirittura assistito al silenzio di una maggioranza di centrodestra in cui nessuno ha proferito parola, compreso l'Assessore all'igiene urbana, presente ma non pervenuto e compreso l'Assessore Seccia, delegato nell'assemblea Agir e silente come in quella circostanza.


Una situazione analoga si è verificata anche al termine dei lavori consiliari dove, a seguito dell'intervento del Sindaco Masci, del tutto contrario all'ordine del giorno stilato dalla propria maggioranza, quest'ultima si è vista costretta a ritirarlo e a non votarlo, senza però dire nulla sulla natura pubblica di Ambiente.


Leggere poi il comunicato di Forza Italia ci ha lasciato davvero inorriditi. Nella nota del 17 febbraio a firma Sospiri-Renzetti-Di Pasquale viene usato un titolo "Ambiente non sarà privatizzata" che è totalmente smentito nel prosieguo del comunicato. Non è vero che si è contrari alla  privatizzazione di Ambiente se nel comunicato si ribadisce che: «valuteremo la forma societaria più corretta per dare il miglior servizio possibile alla collettività rispettando sempre la legge»? Insomma, non si esclude affatto la privatizzazione, e soprattutto non si difende, né nel merito né con i dati, il lavoro di Ambiente spa, dei suoi dirigenti, funzionari e dipendenti.


Nessuno della maggioranza infatti, nel corso del Consiglio comunale, ha ritenuto di doversi ergere a difesa di Ambiente quando il Direttore di Agir, ex direttore di Ecolan, ha martellato la nostra società pubblica screditandone l'operato.


Spieghiamo ai cittadini nel dettaglio di cosa parliamo. Con la legge regionale n. 36/2013 la Regione ha individuato un unico ambito regionale dei rifiuti, il cui ente gestore e regolatore, l'AGIR, è chiamato a redigere e approvare il Piano di Ambito contenente tutte le direttive organizzative e gestionali sulla gestione dei rifiuti in Abruzzo. Il PD ha fatto di tutto per allertare su ciò che stava avvenendo, e cioè la scelta di un modello di gestione mista pubblico-privata con individuazione del privato con gara a doppio oggetto da parte di Agir. Un appello che è caduto nel vuoto per disattenzione, un po' di incompetenza, e forse anche altro, perché alcune dichiarazioni degli ultimi giorni lasciano pensare che da parte di qualcuno ci sia una precisa volontà di privatizzare la società.


Noi invece oggi siamo qui per dire con ancora più forza che Ambiente spa deve restare pubblica e deve diventare il gestore del servizio di raccolta dei rifiuti dell'intero sub ambito provinciale. Invece di premiare il meccanismo virtuoso che nel 2019 ha portato alla fusione, in anticipo rispetto alle previsioni della normativa regionale, delle tre società pubbliche che operavano sul territorio provinciale in materia di rifiuti: Attiva, Linda e Ambiente, visto che a Pescara siamo stati i primi a operare una razionalizzazione che in Abruzzo non aveva precedenti, oggi, per ordini impartiti dall'alto che tentano di fare entrare il privato in regione, si rischia di buttare tutto all'aria.


Questa situazione, vogliamo ribadirlo questa mattina, non deve preoccupare solo i dipendenti, che giustamente pretendono certezze, ma l'intera utenza abruzzese, che dovrà fare i conti con l'ingresso del privato nelle società di gestione, il rischio di una diminuzione dei servizi e parimenti un aumento di costi, che confluiranno poi sulla Tari, gravando quindi sui cittadini.


È evidente che il ruolo di Ambiente va valutato in maniera molto più ampia di quanto fatto dal Direttore di Agir Zaccagnini durante il Consiglio Comunale: il territorio della città di Pescara non può essere considerato, con tutto il rispetto, come quello di una cittadina abruzzese, e nemmeno come gli altri capoluoghi. Sappiamo che ogni giorno gravitano sulla città molti più cittadini dei 120.000 residenti, c'è un numero ingente di attività produttive, e soprattutto nel periodo estivo il quantitativo di rifiuti prodotti aumenta a dismisura. Non possiamo pensare che Zaccagnini non conosca questi dati, anche se le linee guida presentate e di cui l' Assemblea dei Sindaci ha preso atto sono basate, per la governance, sui dati prodotti da una società di Invitalia, ReOpen srl, che risultano fermi al 2020 e riportano ancora Attiva e Linda come società distinte, mentre i quantitativi dei rifiuti prodotti, sul sistema informativo OrSo, si fermano al 2022.


Basterebbe questo per salvaguardare Ambiente dalla privatizzazione, dimostrando che il servizio svolto è del tutto in linea con i parametri gestionali ed economici, senza considerare l'importante ruolo sociale svolto dall'azienda che il privato potrebbe ridimensionare ritenendolo economicamente svantaggioso – giusto per citare un tema caldo: la pulizia dei tombini, che piuttosto andrebbe ulteriormente potenziata.


Pieno sostegno dunque alle azioni di lotta che vorranno intraprendere i sindacati e massima attenzione rispetto a quanto accadrà nei prossimi giorni, a cominciare dall'incontro del 4 marzo tra sindacati e giunta regionale.


Non ci fermeremo qui però: da un lato chiederemo di valutare se la presenza di un contratto di servizio tra Ambiente e il Comune di Pescara in scadenza al 2030 possa bloccare qualsiasi ipotesi alternativa fino a quella data, come è avvenuto in Toscana per la società che gestiva Lucca. Dall'altro saremo attenti a denunciare quello che sta avvenendo. Da qualche mese, infatti, a seguito dell'approvazione da parte di Arera, l'Autorità nazionale per la Regolazione, della Delibera 385/2023 di approvazione dello schema di contratto tipo per gli affidamenti in materia di gestione rifiuti, Agir sta invitando i Comuni e i gestori ad adeguare i propri contratti di servizio tramite un addendum contrattuale che però inserisce anche una clausola che mette anticipatamente fine alle gestioni in corso in caso di avvio dell'operatività del Piano di Ambito. E' quello che sta scritto anche nell'Addendum che Agir ha inviato al Comune di Pescara e alla società Ambiente e su cui richiamiamo fortemente l'attenzione del Sindaco e del C.d.a. di Ambiente.


Se già esiste una norma che prevede la risoluzione per i contratti nel momento stesso in cui entra in vigore il Piano di Ambito – Art. 204 comma 1 del D. Lgs. 152/2006 - che bisogno c'è di inserire una specifica clausola contrattuale? Ci viene il dubbio che ciò che abbiamo sostenuto sia vero, e cioè che fino al 2030, anno di scadenza del contratto di servizio di Ambiente con il Comune di Pescara, il contratto non possa essere risolto e quindi qualsiasi nuova organizzazione del servizio non potrà che avvenire dopo tale data. Stiamo continuando gli approfondimenti su questo ma intanto pubblicamente richiamiamo l'attenzione del Sindaco Masci e del Cda di Ambiente, chiamati ad approvare l'addendum contrattuale".



Il vicepresidente del Consiglio Regionale

Antonio Blasioli

 

I consiglieri del Gruppo Pd al Comune di Pescara

Piero Giampietro

Giovanni Di Iacovo

Michela Di Stefano

Francesco Pagnanelli

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