SULMONA - "Al Direttore della Casa di Reclusione di Sulmona Dott. Stefano LIBERATORE.
Signor Direttore, queste OO.SS. esprimono solidarietà e vicinanza a Lei e ai colleghi aggrediti, è un momento difficile, per il mondo penitenziario, si vive in una società democratica con regole ben precise ed è importante fare distinzione tra i detenuti buoni e i detenuti cattivi, dove c’è chi stà facendo il suo percorso trattamentale in maniera encomiabile, ma, purtroppo ci sono le famose mele marce, criminali che non vogliono essere reinseriti e che cercano di impaurire i detenuti buoni che hanno già, da tempo preso le distanze dalla criminalità.Il nostro difficile compito è quello di difendere e garantire sicurezza al territorio che ci circonda e al detenuto buono che lo Stato ci ha affidato con il compito di reinserirlo domani alle proprie famiglie e alla società, bene, questa è la vera vittoria per uno Stato forte e presente, siamo stufi con le solite passerelle elettorali, ci vuole impegno per tutta la comunità del carcere di Sulmona e dell’intero territorio che i politici rappresentano.
Siamo stanchi, rassegnati e increduli per quanto accade quotidianamente nei confronti
di uomini e donne che hanno giurato fedeltà allo Stato, ma che lo Stato non tutela,
uomini e donne che con sacrifici e abnegazione fanno turni di 12…13 ore, quanto va
bene, senza il riposo settimanale, personale sottoposto ad affrontare quotidianamente
una guerra psicologica con offese, minacce e tentativi di aggressione.
Detto ciò, a breve verrà aperto il nuovo padiglione ma di certo a tutt’oggi non
sappiamo, la data prevista per l’apertura, non conosciamo le modalità operative di
gestione del reparto e nemmeno quali siano i posti di servizio individuali per rendere
il reparto funzionale.
Si rappresenta che l’attuale pianta organica stabilita dalP.C.D. del 23/02/2004 non
tiene conto delle significative modifiche organizzative e operative intervenute negli
anni, quali:
La gestione del circuito alta sicurezza; l’aumento delle attività previste dalla
normativa vigente, ha causato un notevole incremento del carico di lavoro per il
personale, che attualmente risulta insufficiente rispetto alle reali esigenze dell’istituto,
con l’imminente apertura del nuovo padiglione ci sarà un collasso del sistema, con
gravi conseguenze sul piano della sicurezza.
Si stima che attualmente la carenza organica corrisponde a sessanta unità, solo per il
ruolo agenti e assistenti, senza considerare il personale da impiegare per il nuovo
padiglione.
Ultimamente la situazione dei vecchi padiglioni sono peggiorate le tubature sono
talmente rovinate che spesso scoppiano con fuoriuscita di acqua nelle stanze, non si
fa in tempo a riparare la perdita che si manifesta un ulteriore rottura degli impianti
idraulici purtroppo, vecchi ed ubsoleti, dal punto sanitario con le tubature vecchie si
potrebbe incorrere a malattie quali la legionella, altro problema è l’acqua calda che
dopo un paio di ore di utilizzo finisce, sempre, a causa delle vecchie tubature.
Le docce sono ancora locali comuni e necessitano di interventi strutturali, nelle stanze
non c’ è acqua calda e soprattutto le docce come previsto dalla legge.
Appena le condizioni atmosferiche cambiano, l’energia elettrica va in tilt, a causa
degli impianti di vecchia generazione, considerato che allo stato attuale l’apertura
del nuovo padiglione consentirebbe la messa a norma dei vecchi padiglioni che hanno
bisogno di essere ristrutturati e adeguati ai parametri italiani ed Europei di vivibilità.
La capienza dei detenuti tre anni fa era di circa 400, ad oggi siamo quasi a 450.
Il reparto colloqui con 16 postazioni coperte e altre 4 esterne non è pronto per
affrontare l’arrivo di altri 200 detenuti, perché c’è da sapere che con la pandemia
sono state occupate le tre sale per i colloqui in presenza con cui erano gestiti i vecchi
padiglioni, con le postazione per effettuare video chiamate, l’attuale organizzazione
prevede un solo ingresso colloqui per i visitatori, denominato rilascio, con l’apertura
del nuovo padiglione non sarebbe in grado di smaltire un numero più elevato di
visitatori.
L’Area Sanitaria al momento ha già tanti problemi e con l’apertura i problemi
aumenteranno, in particolar modo è necessario incrementare tutte le figure sanitarie
previste.
I passeggi del Reparto Verde sono vecchi, ed oggi non sono a norma per la salubrità
dei lavoratori.
Detto cio’, diffidiamo l’amministrazione ad aprire il nuovo padiglione perché non ci
sono i presupposti di sicurezza, chiediamo uno sfollamento dei detenuti e soprattutto
di trasferire i detenuti riottosi che hanno aggredito i colleghi, detenuti che
quotidianamente non vogliono rispettare le regole penitenziarie imponendo le loro
regole anche con i loro metodi criminali.
Chiediamo un aggiornamento delle piante organiche urgente che tenga conto dei
cambiamenti delle condizioni lavorative e delle nuove esigenze strutturali al fine di
garantire un adeguato supporto al personale già in servizio e una gestione efficiente
della struttura, pertanto queste OO.SS. proclamano da subito lo stato di agitazione.
Certi di avere le più alte considerazioni si resta in attesa di risposta.
Segreterie locali Sulmona
Sulmona , 12/01/2025
Alle Segreterie Regionali delle OO.SS. firmatarie del documento
Agli organi di stampa
e, p.c.
SAPPE SINAPPE OSAPP UIL PA/PP USPP FNS CISL CGIL CNPP
f.to Colella f.to Facciuti f.to Leombruni f.to Pignatelli f.to Mazzagatta f.to Berterame F.to Genovese f.to Merola
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