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lunedì 16 settembre 2024

"IL MALGOVERNO DELLA MONTAGNA"

L'AQUILA - "Sergio Mattarella, il Garante della Costituzione, lo abbiamo ascoltato giusto appunto ieri nella regione della Carnia. Laddove Carnia, non per caso storico vi sono scaturite, per iniziativa  dell’On. Michele Gortani, le convinzioni nell’art. 44 della Costituzione così iscritte : La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane. E tale proposito; ben più delle originari intenzioni; di carattere generale e distinto dal “ medesimo intento" integrato  al comma precedente (ovvero –  quello di “conseguire il razionale sfruttamento del suolo e di stabilire equi rapporti sociali”). Ora certamente i propositi portati nell'animo dell’On Gortani nello esporre ragioni specifiche per il soccorso delle zone montane, in provincia d’Aquila, per la ”comune “ storia recente che abbiamo ascoltato, li comprendiamo completamente se in tale contesto ha reclamato come, “della montagna e dei montanari lo Stato si ricorda, di regola, e si mostra presente, quando si tratta di imporre vincoli, di esigere tributi o di……. prelevare soldati”.

È perciò lecito domandarsi se i volontarii provvedimenti a favore delle zone montane siano stati finora effettivamente efficaci se continua a permanere quel divario già denunciato in sede di Costituente, ove  non ora ancor di più dilatato da ancora irrevertibile spopolamento di ampiezza ormai epidemica se nei piccoli paesi risultano ora residenti pochi residui umani, e ben più di alcuni, anche malridotti seppur fortunatamente vivi ed illesi per per possesso inconsapevole di ignari anticorpi, come dopo l’incomprensibile passaggio della peste.
 Oppure, se più aderente alla profilassi chiaramente prescritta dalla preziosa norma non sia stato, dato che i capoluoghi di montagna in Italia sono soltanto due ed ambedue nel Mezzogiorno, più puntuale accorgimento una altra concreta ed immediatamente percettibile opera di attenzione fiscale a beneficio di tutti i pochi rimanenti, consistenti anche in un sostanzialmente minore costo percentuale delle utenze elettriche e  del gas , altrettanto dei carburanti alle pompe ( anche calcolato nei maggiori consumi nel continuo affrontare luoghi scoscesi per scendere a valle necessariamente in cerca di servizi e di beni) , dei biglietti del treno dei bus ed altresì dei pedaggi autostradali se, per paradosso, questi ultimi, nel tratto interamente in quota di montagna, ( e specie in inverno) per esempio Pescina-L’Aquila, impongono un  costo chilometrico di gran lunga maggiore di un equivalente tratto pianeggiante sulla Roma-Napoli.
Contemporaneamente alla giornata in Carnia, era in quota sul Gran Sasso con il suo programma TV, il bravo biologo Francesco Petretti, a spiegarci come in alta montagna a 2.500 metri si vive, (a conferma delle restrizioni e delle difficoltà di vita già dette) la zona climatica della tundra artica poiché alzarsi di mille metri in quota equivale a percorrere mille km verso nord. Quindi noi che abitiamo ad 800 mt.di quota e come se stessimo in Svizzera a 800 km a nord di Roma e, per Costituzione, allora, ci spetterebbe uno stipendio od una pensione, svizzera, ma, senza utopia sappiamo che questo non è per tutti possibile, seppure sinora con gli Enti specifici di montagna sorti e strutturati proprio in diffluente  interpretazione del detto comma dell'art. 44, tra Comunità Montane ed Enti Parco, la Svizzera è stata fatta per davvero per chi li ha e li sta gestendo.

Altro aspetto critico sempre in riguardo all'articolo 44 riguarda, per i decorsi tempi la imposizione per legge di obblighi e vincoli alla proprietà terriera privata, il  fissaggio di limiti alla sua estensione secondo le regioni e le zone agrarie, ed in ultimo , la trasformazione del latifondo, ma, con gli occhi attuali, ne discuteremo possibilmente in un prossimo futuro".
Giovanni DiSimone




 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ben detto

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