L'AQUILA - "Quanto accaduto ad Acca Larentia merita una netta presa di distanza di ogni istituzione, compreso il Consiglio Comunale dell'Aquila. Quella parata neofascista non c'entra nulla con il ricordo delle vittime del terrorismo. Stiamo diventando uno "strano" paese che procede all'identificazione di chi alla Scala grida "viva l'Italia antifascista",ma permette sul suolo pubblico questo tipo di eventi. Ho presentato a mia prima firma un ordine del giorno di condanna dei fatti di Acca Larentia, sottoscritto anche da tutte le consigliere ed i consiglieri di opposizione Stefano Albano, Stefano Palumbo, Simona Giannangeli, Lorenzo Rotellini, Paolo Romano, Elia Serpetti, Emanuela Iorio, Massimo Scimia, Alessandro Tomassoni, Enrico Verini, Gianni Padovani. Ci vuole più consapevolezza e più capacità di difendere la nostra Costituzione e la storia democratica ed antifascista della città dei 9 Martiri, delle stragi di Onna e Filetto e per difendere la memoria di tutti coloro che hanno difeso con la loro vita la democrazia.
La XII disposizione transitoria e finale
della Costituzione Italiana vieta la riorganizzazione del Partito
Nazionale Fascista, tale disposizione ha carattere permanente e valore
giuridico pari a quello delle altre norme della Costituzione.
Inoltre
la legge n. 645 del 20 giugno 1952 , cosiddetta legge Scelba, Art.5
(Manifestazioni fasciste) recita: "Chiunque con parole, gesti o in
qualunque altro modo compie pubblicamente manifestazioni usuali al
disciolto partito fascista e'
punito con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a lire
cinquantamila".
Tale
condanna è stata successivamente ribadita con la legge n. 13 ottobre
1975, n. 654 (legge Reale) e con la Legge n. 205/93 (legge Mancino).
Il
7 gennaio ad Acca Larentia sono avvenuti gravissimi fatti, tra cui la
chiamata "presente" e il "saluto romano" che hanno riproposto gesti e
comportamenti apertamente riconducibili a manifestazioni di chiara marca
fascista le quali ancora oggi continuano ad essere previste e punite
come reato. E' quanto emerge dalla recente sentenza 22 marzo 2023
n.12049 della Prima Sezione penale della Corte di Cassazione. Non si può
più stare a guardare passivamente questa escalation di eventi
riconducibili a matrici neofasciste.
Con l'ordine del giorno
invitiamo il Sindaco e la Giunta a condannare duramente gli esecrabili
fatti avvenuti ad Acca Larentia il 7 gennaio 2024 e a chiedere al
Governo nazionale di intervenire con immediatezza affinché siano
accertate le eventuali responsabilità degli organizzatori e dei
partecipanti. La città ritrovi la bussola di città democratica ed
antifascista " Così l'on Stefania Pezzopane, consigliera comunale, che
ha presentato un odg in consiglio comunale sottoscritto da tutte le
opposizioni, per una condanna degli esecrabili fatti di Acca Larentia".
Nessun commento:
Posta un commento