CHIETI - "In questi giorni abbiamo visto più volte, sulla stampa, sui siti di informazione digitali nonché sui social, disquisire della vicenda relativa al Centro Sportivo Filippone.
Addirittura, riferendosi alla nostra Società sportiva, la Teate, si è sostenuto che fossero stati riscontrati“illeciti”.In realtà, noi della Teate, la notizia l’abbiamo appresa in prima istanza dai siti e dai giornali e poi da comunicazioni ufficiali… Sinceramente, quello che è stato scritto e dichiarato, non ci risulta rispondere alla realtà dei fatti: non abbiamo convenienza ad entrare in quella che riteniamo essere più che altro una bega politica ma, visti i notevoli sacrifici che abbiamo sopportato e sopportiamo per la realizzazione di questo progetto, crediamo che sia giusto far conoscere come sono andate realmente le cose"si legge in una nota giunta in redazione.
"Occorre fare un passo indietro.
Le ragioni per la concessione in uso di un bene indisponibile di un ente pubblico presuppongono il
preventivo contemperamento degli interessi, del privato da un lato e della comunità dall’altro: ove
prevalga l’interesse pubblico, l’ente proprietario può concedere il bene individuato e richiesto dal
privato.
La concessione in uso del centro polifunzionale Filippone in favore della A.S. Teate Volley non fa
differenza: l’interesse pubblico, prevalente rispetto a quello privato, è stato correttamente individuato
nella creazione, a completa cura e spese della A.S. Teate Volley, di un palazzetto all’interno del
centro sportivo polifunzionale “Filippone” che facesse da nucleo di aggregazione per la comunità,
con finalità sportive e sociali, ed in particolare quelle di base, sia a livello amatoriale che agonistico,
rivolgendo particolare interesse ed attenzione al settore giovanile.
Non ultimo, l’interesse della comunità risedeva e risiede nell’accollo di tutte le spese necessarie alla
realizzazione del predetto palazzetto a carico della predetta A.S. Teate Volley: sostanzialmente, il
Comune di Chieti, al termine della concessione, si ritroverà un centro completo di struttura costata
oltre mezzo milione di euro, senza sborsare un solo centesimo.
La A.S. Teate Volley ha rispettato appieno le finalità legate alla concessione, tra l’altro, riportando
lodevoli risultati sportivi, riconosciuti a livello nazionale (non pochi dei giovani cresciuti nella nostra
società militano nelle squadre del massimo campionato di pallavolo), oltre che diventando un punto
di riferimento, non solo per la pratica delle varie discipline sportive all’interno del comune Chieti e
del chietino in generale, ma essendo riconosciuta anche come punto di aggregazione per le famiglie
dei giovani che frequentano il centro polifunzionale.
La forza della A.S. Teate Volley risiede nella passione incondizionata dei propri dirigenti (si
rammenta che la società non ha scopo di lucro e che per statuto e per Legge, gli introiti vengono
interamente reinvestiti nell’associazione sportiva stessa) e nella capacità di intercettare le tendenze
sportive del momento.
In tale ultimo concetto risiede la polifunzionalità dell’impianto: è lo stesso Comune di Chieti, in
qualità di concessionario, che ha autorizzato l’utilizzo dell’impianto in maniera interdisciplinare, così
da intercettare gli sport e le discipline più praticate e praticabili in un determinato momento storico.
D’altro canto, lo stesso Comune di Chieti, nell’ambito delle prerogative ad esso riservate in sede di
convenzione, ha organizzato all’interno della palestra del centro polifunzionale Filippone,
incontri di boxe femminile e saggi di danza: è evidente, quindi, che la pratica del “padel”, oggi
particolarmente in voga tra i giovani e meno giovani, non può essere definito “in netto contrasto con
l’autorizzazione connessa” come si vuole fare intendere.
La stessa definizione di “centro polifunzionale” contenuta nella concessione di cui beneficia la A.S.
Teate Volley, presuppone e prevede, anche per semplice interpretazione sintattica, l’assolvimento a
molteplici funzioni ed usi del centro medesimo: ed infatti, è stato chiesto ed autorizzato l’uso esterno
per gli impianti di “padel” senza che il Comune avesse nulla da osservare.
Non è logicamente scindibile l’autorizzazione all’uso degli impianti per la pratica del “padel” tra
“interno” ed “esterno”: l’autorizzazione all’impianto di strutture per il “padel” (peraltro costituiti
da pannelli rimuovibili) riguarda il “centro polifunzionale” nella sua interezza giacché non avrebbe
senso autorizzare la pratica di una disciplina sportiva solo al di fuori e non anche all’interno della
struttura ivi presente.
Ma v’è di più! E’ lo stesso Comune di Chieti che, in un sopralluogo del 5 settembre 2023, certifica
“… è stato possibile rilevare la polifunzionalità, la amovibilità e la reversibilità dei campi da gioco
(volley/pallavolo, minivolley, padel, minitennis, calciotennis ecc.) come da foto allegate e schema
planimetrico trasmesso …”.
La predisposizione di campi da “padel” anche all’interno della palestra, non incidendo
sull’immobile da un punto di vista strutturale, non è nient’altro che una ulteriore valorizzazione
dell’offerta formativo-sportiva messa a disposizione della comunità (oggi la fruizione della palestra
incentrata sui giovani/giovanissimi, riguarda anche i loro genitori e gli adulti in generale), nel rispetto
dello scopo della citata convenzione che, come specificato nel corpo dell’atto concessorio, “…
consiste nell’utilizzo delle strutture dell’impianto comunale denominato “Polifuzionale Filippone”
con annessi impianti ed attrezzature, servizi e bar, per le finalità sportive e sociali che la società
concessionaria persegue ed in particolare quelle formative di base – amatoriale ed agonistica …”.
Non si rileva per quanto detto la “gravissima” inadempienza citata nella Determina di revoca
immediata del contratto (30 giorni per riconsegnare le chiavi). Inoltre alla richiesta di poter svolgere
l’attività fino alla pronuncia del TAR in merito al ricorso inoltrato dalla Teate, c’è stato l’immediato
e pronto diniego che va a in netto contrasto con i fini stessi del Centro Polifunzionale e
dell’Associazione.
Tutte le attività promosse e praticate all’interno del centro polifunzionale Filippone sono ispirate al
massimo della partecipazione sociale, rivolgendo particolare attenzione al settore giovanile:
l'esigenza di offrire maggiori "spazi organizzati" che possano prevedere sport di maggiore interesse
giovanile e, per così dire, più di “moda”, nasce dalla volontà di intercettare esigenze di fruizione
sportiva ed aggregativa che altrimenti si orienterebbero verso impianti sportivi di Comuni limitrofi
più “al passo coi tempi”, con evidente dequalificazione dell’area urbana su cui insiste il centro
polifunzionale in parola.
E’ da precisare che il Centro polifunzionale “Filippone” è stato individuato dal Comune di Chieti
Come centro di raccolta in caso di calamità naturali. Per tale motivo è stato chiesto alla Teate di
realizzare una struttura di collegamento tra palazzetto e spogliatoi che potesse ospitare anche la
centrale della Protezione Civile. L’investimento che la Teate Volley ha dovuto sopportare per tale
realizzazione è stata di ca. 80.000,00 (senza alcuna spesa per il Comune di Chieti).
Privare la A.S. Teate Volley della possibilità di continuare a svolgere la propria attività di centro di
aggregazione comporterebbe un evidente danno per la collettività che si vedrebbe privata di
un’opportunità unica in quella zona della città, un danno per lo sport con la probabile fine di squadre
di serie C maschile e Under 19 di volley e senza contare che le eventuali conseguenze della
contestazione in atto, potrebbero portare ad un contenzioso che comporterebbe il rischio, per il
comune di Chieti, di doversi sobbarcare il debito tutt’ora gravante sull’impianto (mutuo bancario
a carico della A.S. Teate Volley), scelta di certo poco lungimirante attese le note difficoltà
economiche dell’Ente in questione.
Questa è la realtà delle cose e, anche se crediamo ormai difficile che la questione possa essere risolta
al di fuori delle aule di Giustizia, ci auguriamo che, al di là di questioni politiche tra fazioni tra di
esse avverse, si possa meglio valutare una realtà che, sino ad oggi, ha dato solo lustro alla nostra Città
ed alla collettività di cui è (e si spera rimanga), centro di aggregazione sociale.
PRIMA (come dato in gestione: campo calcetto e palazzina servizi – la platea in cemento è risultata
inutilizzabile e dunque rimossa al fine di realizzare i pali di fondazione)"
Nessun commento:
Posta un commento