È la stessa vincitrice a sottolineare come "Lame" sia nato durante una notte insonne alla ricerca di una storia da raccontare: "Stavo quasi per rinunciare al concorso, quando l'esperienza di una persona a me molto cara ha bussato alla mia mente. Come in una parabola sportiva, nel momento in cui sembrava di doversi arrendere, la sorte si è invertita. Riuscire a scrivere il racconto ed entrare tra i finalisti era già stata una vittoria. Il primo posto è stato davvero sorprendente".
"Nel mio racconto - prosegue Laura Migliore,- lo sport è lo spazio in cui misurarsi con i propri limiti che diventa anche un luogo in cui confrontarsi con i propri demoni. È una storia di resilienza in cui attraverso un flashback lungo una nuotata, vediamo un tredicenne affrontare la malattia e diventare uomo e padre".
Seconda classificata è Alessandra Sola di Peveragno (CN) con"Come una donna", terza classificata Sandra Puccini di Quarrapata (PT) con "La notte di San Lorenzo". Al quarto posto "Fanculo i sette milioni" di Marco Ceccarini (Livorno) e al quinto posto "Respira il mare" di Vittoria Iacovella che si fa portavoce dell'Abruzzo essendo originaria di Guardiagrele (CH) pur essendo residente a Roma.
Gli estratti dei racconti sono stati letti da Giulia Di Giampaolo e Francesca Baldassarre del corso "Leggere a voce alta"; le borse di studio messe in palio dalla Scuola Macondo, invece, sono state assegnate a Cinzia di Luzio per "Il cerchio", a Domenico Di Stefano per "La leggenda di Johnny Gol" e Margherita Sassi autrice di "La velata sofferenza di un traguardo".
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