Il ponte tra la storia che il diciassettenne Vincenzo "Vincent" Massari si lascia alle spalle e quella che andrà a costruire nasce il 6 gennaio 1915, con l'imbarco, alla volta degli Stati Uniti, che lo salva d'un soffio, lui che nemmeno voleva andarci in America, dal terribile sisma che pochi giorni dopo raderà al suolo la Marsica. In questo mondo nuovo inizia presto a collaborare con la stampa in lingua italiana, in principio pubblicando articoli di denuncia contro le condizioni disumane in cui erano costretti a lavorare i minatori, tra cui suo padre, scampato miracolosamente al massacro di Ludlow, in cui le proteste dei lavoratori, in gran parte italiani, greci, slavi e messicani, vennero represse nel sangue, poi dando vita a diverse iniziative editoriali, come la fondazione del giornale "Marsica Nuova", realizzato per per ospitare le «notizie più rilevanti per la comunità di marsicani in Colorado ma anche per raccogliere la corrispondenza dalla terra lontana, organizzare raduni politici e conservare le memorie storiche del territorio d’origine».
Attivissimo protagonista della cultura italoamericana del tempo e fervente antifascista, pubblica “Fontamara” di Silone, ben dieci anni prima della libera circolazione in Italia dell'opera, prima presentandola a puntate su “L'Unione” e poi dando vita a una grande campagna promozionale per la sua massima diffusione negli Stati Uniti, in edizione integrale e in lingua originale. Con l'ascesa dalla Camera dei rappresentanti al Senato darà corso all'istituzione dell’Università del Colorado, con sede a Pueblo, dove oggi è presente il Fondo da lui donato, fonte diretta delle ricerche svolte sul campo da Alessio De Stefano per la realizzazione della biografia".
Nessun commento:
Posta un commento