SULMONA - "Quando aveva 18 anni, Frida rimase coinvolta in un incidente che le stravolse la vita. Determinata a diventare un medico, usciva proprio dalla scuola il giorno in cui riuscì a prendere al volo quel bus che di lì a qualche minuto si sarebbe schiantato, causandole ferite che la costrinsero a rimanere immobile a letto per mesi. E fu proprio durante quei mesi che cominciò a dipingere seriamente e a diventare, piano piano, quella Frida che oggi tutto il mondo conosce.
Se non avesse rincorso quel bus che le era sfuggito per poco, non sarebbe stata coinvolta in quell'incidente; e se non fosse stata coinvolta in quell'incidente, probabilmente oggi nessuno saprebbe chi era. Non avremmo avuto Frida, quell'artista dall'animo forte, divenuta simbolo della liberazione femminile.
Ma oltre quell'icona che tutti conoscono, dietro quel monociglio ribelle, c'è un immenso dolore, fisico e mentale.
Ad esempio uno dei più grandi desideri di Frida era quello di diventare madre, ma i danni che l'incidente apportò permanentemente al suo corpo glielo impedirono.
Ma la storia di Frida è tanto altro ancora.
La vita ci mette davanti continue sfide e a lei non ne fu risparmiata una. Da quell' immenso dolore che è stata la sua breve, ma intensa vita ,tuttavia, seppe tirar fuori una potenza incredibile che riuscì ad immortalare sulle tele.
Il dipinto è un'altra commissione, uno stile libero, come lei.
"Viva la Vida!" (Cit. Frida Kahlo)
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