---ULTIM'ORA NAZIONALI

ULTIME NOTIZIE - La Russa e via Rasella. 'Mi scuso con chi si è offeso' Schlein attacca: 'Non basta'- Il Papa ha lasciato l'ospedale 'Come sto? Sono ancora vivo'- Blitz degli attivisti a Roma, liquido nero nella Barcaccia- Iscritto all'anagrafe il figlio di due donne a Savona- Meloni al Colle da Mattarella 'Colloquio lungo e cordiale'-

news

TOP NEWS

TOP NEWS REGIONE ABRUZZO

IN PRIMO PIANO

SI GETTA DAL BALCONE CON IL FIGLIO IN BRACCIO, LEI MUORE SUL COLPO, GRAVE IL BIMBO

CELANO - "Una mamma di 35 anni è precipitata da un balcone a Celano con il figlio di 5 anni: la donna è morta sul colpo, il bimbo è in ...

sabato 11 marzo 2023

DENUNCIATO DAI CARABINIERI TUTELA FORESTALE E PARCHI PER SCARICO ABUSIVO DI ACQUE REFLUE INDUSTRIALI IL TITOLARE DI UN’AUTOFFICINA DI SULMONA

SULMONA - "La Stazione Carabinieri Forestale di Sulmona (Aq), nel corso di un controllo delegato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sulmona, ha denunciato il titolare di un’autofficina meccanica ubicata nel comune di Sulmona, per assenza di autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali. I militari operanti hanno accertato che sul piazzale, superiore ai 1000 metri quadrati, antistante il capannone industriale sede dell’opificio, oltre ai mezzi in riparazione era presente un deposito di rifiuti speciali pericolosi (quali olii esausti, filtri, batterie ecc.), in assenza di autorizzazione unica ambientale (AUA). Il loro accumulo, in mancanza delle opportune opere di raccolta, trattamento e gestione delle acque di lavaggio e prima pioggia, avrebbe rischiato di arrecare gravi danni all’ambiente, dilavando sostanze pericolose nella falda acquifera sottostante. Pertanto, il proprietario dell’officina, in qualità di amministratore unico della ditta, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di reato di scarico di acque reflue industriali senza autorizzazione, in applicazione del Decreto Legislativo 152/2006 (Codice dell’Ambiente), che contempla per i trasgressori l’arresto da tre mesi a tre anni e l’ammenda da 5000 a 52.000 euro. Al titolare è stata, inoltre, contestata una ulteriore violazione della normativa in materia ambientale, con la previsione di una sanzione pecuniaria da un minimo di 6000 ad un massimo di 60.000, la cui misura in concreto viene disposta dal Servizio Gestione Demanio Idrico e Fluviale – Dipartimento Opere Pubbliche, Governo del Territorio e Politiche Ambientali della Regione".

Nessun commento:


centroabruzzonews su facebook