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domenica 13 marzo 2022

GUERRA IN UCRAINA, SONO ARRIVATE IN ITALIA LE PRIME FAMIGLIE AIUTATE DA AVIS

ROMA - Grazie alla raccolta fondi “Donatori per la pace” due pazienti con malattia rara, accompagnate una dalla sorella e l’altra dal marito, sono riuscite a raggiungere il nostro Paese dove potranno curarsi. Briola: «La generosità dei nostri donatori non ha confini. Non fermiamoci, tante persone hanno bisogno di noi»Si chiamano Olha e Svitlana. Sono due donne ucraine giunte nei giorni scorsi in Italia. Come tante altre persone sono fuggite da un conflitto che, nel loro caso, rischia di essere due volte fatale, in quanto sono pazienti affette da una malattia rara chiamata ipertensione polmonare. Si tratta di una forma che provoca un aumento della pressione del sangue all’interno dei vasi arteriosi del polmone dovuta alla distruzione, all’ispessimento parietale, al restringimento o all’ostruzione dei vasi stessi. Molto comune nei soggetti di sesso femminile, tra le cause che la provocano ci possono essere patologie autoimmuni, anemia emolitica e falciforme, e malattie del fegato.

Olha è stata accompagnata dalla sorella, mentre Svitlana dal marito Olexander. Sono solo le prime famiglie che AVIS Nazionale sta aiutando grazie alla raccolta fondi lanciata la scorsa settimana “Donatori per la pace”: l’iniziativa ha favorito l’apertura di un corridoio umanitario che, come nel caso delle due donne, non sta servendo soltanto a fuggire dalla guerra, ma a garantire a tanti pazienti un’opportunità di cura che, restando in Ucraina, sarebbe loro preclusa. Nella gestione di questo corridoio la nostra associazione sta collaborando attivamente con il Comune di Cernusco sul Naviglio, dove saranno ospitate le famiglie, con la sede Avis di Cernusco sul Naviglio e con “Sister Dalila”, una fondazione ucraina nata proprio per sostenere e proteggere adulti e bambini affetti da ipertensione polmonare.

Nei prossimi giorni racconteremo le storie di Olha e Svitlana e delle loro famiglie: dallo scoppio del conflitto, alla necessità di lasciare la propria casa, fino alla speranza di una nuova vita in Italia dove, prima di tutto, potranno continuare a curarsi.

Come ha spiegato il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola, «se stiamo riuscendo a fornire un contributo concreto a chi, da un giorno all’altro, si è trovato la guerra dentro casa è solo grazie ai nostri straordinari donatori. È proprio il caso di dire che la solidarietà non conosce confini e che le vite umane non si salvano solo donando sangue e plasma, ma anche consentendo a tanti innocenti di mettersi in salvo dalla follia umana. La raccolta fondi ci sta permettendo di acquistare medicinali, dispositivi sanitari e di gestire il corridoio umanitario. Ma la nostra missione è destinata a continuare – conclude – per questo mi rivolgo a tutte le donne, ai giovani e agli uomini che compongono la straordinaria famiglia di donatori, chiedendo loro di non smettere di aiutarci. Siamo abituati da sempre a vivere scegliendo di compiere quel gesto che consente anche ad altri di vivere. Oggi dobbiamo continuare a farlo anche in questo modo. Grazie a tutti quelli che saranno al nostro fianco».

Chiunque può dare il proprio contributo effettuando un bonifico bancario sul conto corrente: IBAN IT 49N 02008 01601 000100736058 intestato ad AVIS Nazionale, con la causale “Donatori per la pace”.

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