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martedì 6 luglio 2021

“MEMORIE ISTORICHE DELLE TRE PROVINCE DEGLI ABRUZZI”

SULMONA - Sulmona 10 luglio ore 18.00 - Rotonda di San Francesco della Scarpa.Interventi di Alessandro Bencivenga (presidente sede di Sulmona e consigliere nazionale, rappresentante Regione Abruzzo - Archeoclub d’Italia), Manuela Cozzi (Assessore alla cultura della Città di Sulmona), Rosanna Tuteri (Funzionario Archeologo - Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Chieti e Pescara) e Riccardo Condò (editore e curatore dell’opera). Modererà l’incontro Sabrina Cardone, letture di Pietro Becattini.La sede dell’Archeoclub di Sulmona, con il patrocinio della Città di Sulmona, presenta il testo più raro di Antonio Lodovico Antinori, le “Memorie istoriche delle tre provincie degli Abbruzzi”. I quattro tomi dell’opera, pubblicata a Napoli da Giuseppe Campo nel 1781, sono stati riuniti in un unico volume di grande formato di 780 pagine, in un’edizione integrale che mantiene intatto l’imponente apparato di note e di riferimenti bibliografici.

Il testo, fondamentale per la storia dell’Abruzzo e per l’intero Regno di Napoli, spazia dall’antichità più remota fino al Settecento e costituisce una fonte inesauribile di notizie per tutti i centri, anche i più piccoli, del territorio degli Abruzzi. 

Antinori lavorò a quest’impresa nell’arco di tutta la sua vita, raccogliendo un’enorme mole di materiale e riuscendo a inserire nel flusso della grande storia le vicende di tutti i piccoli comuni abruzzesi, con una meticolosa attenzione alla toponomastica, ai monumenti, alle più importanti emergenze architettoniche e agli eventi naturali, come i terremoti, che nei secoli hanno martoriato gli Abruzzi.Uomo di lettere e di scienze, affrontò con atteggiamento laico una vera e propria lotta alle superstizioni e ai racconti degli accadimenti miracolosi che circolavano nelle cronache dell’epoca e non si sottrasse mai alle polemiche con gli altri storici che si erano occupati dell’Abruzzo.Antonio Lodovico Antinori (L’Aquila, 24 agosto 1704 – L’Aquila 1° marzo 1778) fu uno storico, epigrafista ed ecclesiastico. Trascorse gli anni della gioventù a Napoli, città nella quale studiò sotto l’egida di Celestino Galiani, per poi tornare nella sua città natale dove si dedicò agli studi e alle ricerche storiche, in particolare sugli Abruzzi. Il Muratori ebbe modo di apprezzarne il lavoro e inserì alcuni suoi scritti e una sua storia dell’Aquila nelle Antiquitates Italicae Medii Aevi, VI, Mediolani 1742, e una raccolta di iscrizioni inedite nel Novus thesaurus veterum inscriptionum, sempre nel 1742. In quegli anni, terminato il suo ritiro spirituale presso l’Oratorio di San Filippo Neri, ricevette da Papa Benedetto XIV l’incarico di responsabile della Biblioteca dell’Istituto delle Scienze di Bologna. Purtroppo, a causa di motivi di salute dovette rinunciarvi. Nel 1745 divenne Arcivescovo di Lanciano e, successivamente, di Matera e Acerenza. La sua salute cagionevole lo spinse nel 1757 a ritirarsi a vita privata e a rientrare a L’Aquila, dove si dedicò a tempo pieno agli studi. Morì nella sua città natale nel marzo del 1778. I suoi manoscritti sono conservati presso la Biblioteca Provinciale dell’Aquila e sono organizzati in cinquantuno volumi in folio.

La casa editrice

RiccardoCondòEditore riprende la tradizione editoriale della famiglia Condò che, nella Reggio Calabria della seconda metà del XIX secolo e dei primi venti anni del XX, fu molto attiva nel panorama giornalistico e culturale della città.

L’attività editoriale fu inaugurata da Consolato Condò (1833-1919), che affiancò alla sua attività di avvocato quella di giornalista ed editore, fondando nel 1870 il settimanale “Il ferruccio”, periodico di orientamento liberal-democratico, di cui firmò più volte la direzione, affiancato dal figlio Ruggero che, con lo pseudonimo Jegor, si distinse nell’attività giornalistica e letteraria pubblicando il romanzo “Il diavolo”, con la prefazione di Arturo Graf.

Il giornale uscì regolarmente sino al 1908, quando il terremoto che distrusse Reggio e Messina rese impossibile la prosecuzione delle pubblicazioni e causò la distruzione degli archivi.

Tra le altre iniziative editoriali del periodo reggino, si ricorda la nascita nel 1891 di "Caira", periodico letterario di orientamento socialista diretto da Luigi Condò.

Adesso come allora, la linea editoriale della casa editrice è quella di una fiera e libera indipendenza, votata a offrire ai lettori testi di alta valenza letteraria, culturale e scientifica.


I titoli attualmente in catalogo sono circa un centinaio e spaziano dalla narrativa, alla poesia e alla saggistica. Diverse sono le collane attive e tra queste va ricordata, oltre  a “Strumenti” e “Materiali”, la collana “Luso-fonie”, dedicata alla cultura e alla letteratura dei paesi lusofoni e sostenuta dalla “Direzione generale del libro, degli archivi e delle biblioteche” della Repubblica del Portogallo.

La direttrice scientifica ed editoriale è la prof.ssa Rosina Quaranta".

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