SULMONA - "Apprendiamo dalla stampa la notizia di un progetto di riqualificazione della zona di Noce Mattei in cui è situato il Cogesa, il tutto finanziato da fondi messi a disposizione dal comune. Nel progetto è prevista la creazione di un percorso ciclopedonale lungo circa 1 km, dall'incrocio della ss 17 fino all'incrocio con le Marane, allo scopo di tutelare non solo gli abitanti della via ma anche i numerosi runners e ciclisti che la percorrono.
Bene! Ci fa piacere che si pensi alla tutela degli utenti deboli della strada, ma, in attesa di poter visionare il progetto e basandoci solo da quanto letto, ci siamo posti alcune domande.
1) Perché pensare alla sicurezza su quel tratto se non si è ancora risolto il problema del pericolosissimo incrocio con la ss 17? In pratica il runner o il ciclista o il residente, prima rischia la vita per attraversare l’incrocio e poi ( se sopravvive) si muove in sicurezza per 1 km. Prima e dopo non interessa a nessuno.
2) La pista ciclopedonale prevista è larga 1,5 mt, quindi come una semplice corsia ciclabile ad un senso di marcia ( art.4 comma 5 e art. 7 comma 1 del D.M. n.557 30/11/99 Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili)
e in questo spazio risicato le persone dovrebbero camminare, correre e pedalare?Se questa è sicurezza forse è meglio andare sulla ss.17!
3) Tutto ciò per il modico costo di 220 mila euro .DUECENTOVENTIMILA!
Quante cose utili si potrebbero fare con questa somma?
Forse l'assessore Angelucci non lo sa ma in comune giace un progetto di ciclovia che tra l'altro passa proprio in quella zona, evitando la strada principale e usando strade secondarie. E tutto questo a costo ZERO!
4) Non ci sono altre soluzioni?
Alla sacrosanta richiesta di sicurezza da parte dei residenti di quella via secondo noi non si può rispondere con una pista ciclopedonale costosa e pericolosa, forse un bel marciapiede risolverebbe il problema in modo egregio.
Per concludere notiamo che con questo progetto l'amministrazione ammette l'esistenza di una importante utenza di runners, ciclisti e pedoni della zona Marane che la nostra associazione ha riscontrato in tempi non sospetti. E allora perché la stessa amministrazione non prende in considerazione il progetto della ciclovia che proponiamo da anni, inquadrata nelle prescrizioni della LR 8 del 2013?Forse perché prevede costi di realizzazione irrisori per un opera pubblica?La sicurezza non si ottiene facendo un pista ciclabile di 1 km ma un circuito che ha un'infinità di potenzialità per il territorio.
Ribadiamo ancora una volta che per quanto riguarda i problemi della mobilità cittadina, l'unico strumento valido a disposizione è il PUMS, con il quale si possono coordinare i vari interventi per un progetto a tutto tondo sulla città.
L'Aquila docet, dopo anni di caos finalmente hanno imboccato questa via che tra l'altro apre le porte a cospicui finanziamenti europei.
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