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sabato 4 agosto 2018

DUE ARRESTI A SULMONA PER RAID RAZZISTA E MINACCE A MIGRANTI

L'accusa è di tentato omicidio e con l'aggravante razzista
SULMONA - "Mo questi qua li uccido uno ad uno". Questa una delle frasi pronunciate da uno dei due aggressori che il 12 giugno scorso fecero irruzione in un centro di accoglienza a Sulmona, in provincia dell'Aquila, e che sono stati arrestati con l'accusa di tentato omicidio e con l'aggravante razzista.Si tratta di Serafino Di Lorenzo, 39 anni, sulmonese, e di Nicola Spagnoletti, 46 anni, originario della Toscana.In un video si vede la pistola scacciacani utilizzata dai due per minacciare i migranti ed anche il coltello usato per colpire uno dei ragazzi.
La sera del 12 giugno scorso i due salirono al terzo piano del centro di accoglienza di Sulmona, dove sono ospitati 27 migranti, minacciando gli ospiti. Gli immigrati reagirono, sentendosi in pericolo e nel corso dei momenti concitati della discussione un ventitreenne proveniente dal Gambia, venne colpito con un coltello al fianco sinistro. In quell'occasione i due furono solo denunciati. Subito dopo l'arresto i due sono stati rinchiusi nel carcere di Sulmona in attesa dell'interrogatorio di convalida che dovrebbe svolgersi lunedì mattina.
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Nella mattinata odierna, personale del Settore Anticrimine del Commissariato di P.S. di Sulmona ha tratto in arresto due uomini Di Loreto Serafino e Spagnoletti Nicola, rispettivamente di 38 e 45 anni, entrambi domiciliati a Sulmona, in esecuzione dell’Ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Sulmona, Dr. Marco BILLI, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica di Sulmona, Dr. Stefano IAFOLLA, per il reato di tentato omicidio aggravato nei confronti di un cittadino straniero.
I fatti risalgono alla sera del 12 giugno scorso, quando i due indagati, armati di una pistola scacciacani e due coltelli a serramanico, si introdussero all’interno del centro di accoglienza per richiedenti asilo “IPAB Casasanta” di Sulmona.
Nell’occasione, non trovando un cittadino straniero, in quel momento non presente nella struttura, costrinsero, sotto la minaccia delle armi, alcuni degli ospiti a entrare in un bagno e non ricevendo risposte su dove si trovasse, l’uomo che impugnava la pistola la scarrellava come per armarla.
 A questo punto uno degli ospiti della struttura tentava di disarmarlo, ma veniva attinto al fianco sinistro con un coltello a serramanico dall’altro indagato, in quel momento posizionato alle sue spalle.
Subito dopo i due aggressori, gettate a terra le armi, cercavano di fuggire ma venivano bloccati dagli altri ospiti del centro fino all’arrivo della Volante del Commissariato di P.S. di Sulmona.
Il cittadino straniero veniva medicato presso il locale pronto soccorso e dimesso con una prognosi di 7 giorni.
A conclusione delle indagini, il personale del Commissariato di P.S. di Sulmona denunciava alla locale Procura del Repubblica i sopracitati, per i reati di violenza privata aggravata e porto abusivo di armi.
La Procura della Repubblica, all’esito degli ulteriori accertamenti disposti ha inoltre contestato l’aggravante per aver agito con finalità di discriminazione e odio razziale, circostanza emersa dall’analisi di alcuni post, successivamente pubblicati su Facebook da uno degli arrestati.
I due, uno dei quali pregiudicato per diversi reati, anche di natura violenta, sono stati associati presso la casa di reclusione di Sulmona a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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