SULMONA - Commette reato chi non chiude scuole mancanti di certificato antisisma, anche se il pericolo è minimo. È la Cassazione ad averlo deciso (sentenza numero 190 del 2018), proprio in questi giorni, per questo il coordinatore del Movimento Italica, Alberto Di Giandomenico, mette in guardia il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini.“La sentenza, appena depositata dalla Suprema Corte di Cassazione, intende mettere al sicuro alunni, docenti e collaboratori dei plessi scolastici anche della nostra città.
Sappiamo che non sono a norma e che il nostro territorio è classificato come zona a massimo rischio sismico (1) – spiega il portavoce del Movimento – Se gli istituti scolastici non sono in regola con le certificazioni anti sisma, con scostamenti magari anche minimi rispetto alle classificazioni ufficiali, non possono rimanere aperti. Vanno chiusi – così Di Giandomenico si rivolge al primo cittadino affinché prenda, al più presto, contatti con il prefetto dell’Aquila, Giuseppe Linardi, per chiedere la disponibilità di altri Moduli scolastici provvisori (Musp) per ospitare studenti e personale ancora ricoverato nelle scuole a rischio. “Altrimenti il sindaco si rischia non solo pesanti sanzioni, si può essere incriminati per omissione di atti d´ufficio, andando così incontro a un processo penale - conclude Di Giandomenico - Un crollo non è solo ipotizzabile dalle nostre parti e anche su edifici con un minimo scostamento dai parametri di edificazione" (emanati nel 2008).
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