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sabato 30 dicembre 2017

"PER EVITARE CENTRALE DI COMPRESSIONE E METANODOTTO BISOGNA FARE DI PIU’"

SULMONA - Sugli effetti disastrosi per l’Ambiente e sui rischi per la Salute e Sicurezza del progetto “Metanodotto e Centrale SNAM” denominato RETE ADRIATICA, dal  2008 i Comitati Cittadini per l’Ambiente, affiancati dall’Associazione Orsa Pro Natura Peligna, e negli ultimi anni da Altrementi, hanno informato, con tutti gli strumenti possibili, i cittadini di Sulmona e della Valle Peligna, hanno travalicato la Valle , coinvolgendo le popolazioni dell’Abruzzo tutto, hanno fatto rete con il movimento NO TUBO dell’ Umbria.Si sono avvalsi della consulenza dell’Ordine dei Medici per la prevenzione degli effetti sulla salute degli inquinanti che avrebbe prodotto la Centrale, dell’Ordine degli Avvocati per le Osservazioni inviate agli organi competenti contro i decreti di approvazione della VIA (Valutazione Impatto Ambientale)
e della Pubblica Utilità dell’opera; hanno sensibilizzato con pressioni talvolta moleste le Istituzioni locali a produrre delibere, risoluzioni e leggi regionali, hanno ottenuto financo una Risoluzione della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati che prevedeva un tavolo per l’individuazione di un percorso alternativo del metanodotto e ubicazione di centrale a causa del rischio sismico.
Tutto questo non è stato inutile: ha prodotto la persistente NEGAZIONE DELL’INTESA da parte della Regione e, ieri, l’alzata di scudi dei Sindaci e del rappresentante della Regione a colloquio con il Governo a Roma.
Ma resta vano se non si fa DI PIU’: in occasione di un prossimo incontro con il Governo   e per ricorsi al TAR è indispensabile munirsi di consulenze tecniche che da sempre abbiamo stimolato a produrre e mai sono state prodotte.
Consulenze che devono avere il peso di minaccia in caso del verificarsi delle conseguenze di esplosioni del gasdotto Sulmona- Foligno e della Centrale di Sulmona per sismi previsti nei prossimi anni.
 Il Governo finanzia la Ricerca ma non tiene conto dei risultati di essa.
 Ma i Governanti, che sono uomini e donne che firmano i decreti, si devono assumere la responsabilità individuale delle autorizzazioni che firmano.
Sia il Geologo Francesco Aucone, sia la nostra Associazione in un precedente comunicato, abbiamo evidenziato la sottovalutazione del Rischio Sismico analizzando i valori delle accelerazioni utilizzati da snam nella VIA. Ora occorre una consulenza di equipe di tecnici quali ingegneri strutturalisti e sismologi che, analizzando i progetti, si pronuncino sulla loro sicurezza sbandierata a gran voce dalla snam.
Già i sismologi dell’INGV, osservando i rigetti delle faglie, dell’ordine di 80 cm, prodotte nell’Italia Centrale dagli ultimi sismi, hanno affermato che non c’è manufatto che possa resistere. E hanno aggiunto che le accelerazioni, previste per suoli rigidi, nella Valle Peligna vengono amplificate di molto dalla presenza di terreno alluvionale.
FATE DI PIU’!
Maria Clotilde Iavarone
( ORSA PRO NATURA PELIGNA)